Lampade abbronzanti e tumori alla pelle, confermato rischio melanoma
Un nuovo studio conferma ipotesi precedenti: le lampade abbronzanti aumentano il rischio di melanoma, soprattutto fra le donne
Lampade abbronzanti ancora sotto accusa: un’analisi pubblicata sul British Medical Journal ha confermato che l’abbronzatura artificiale aumenta il rischio di melanoma. Lo studio, condotto in collaborazione dall’International Prevention Research Institute di Lione (Francia) e dall’Istituto Europeo di Oncologia (IEO, Milano), ha esaminato i dati raccolti durante 27 ricerche che hanno analizzato l’associazione tra l’uso delle lampade abbronzanti e il rischio di sviluppare un cancro alla pelle tra melanoma, carcinoma a cellule squamose e carcinoma a cellule basali. In totale sono stati presi in considerazione 11.428 casi di tumore alla pelle.
Ne è emerso che il 5,4% dei nuovi casi di melanoma che si registrano ogni anno nell’Europa occidentale è attribuibile proprio all’uso dell’abbronzatura artificiale. Per chi ama le lampade agli ultravioletti la probabilità di sviluppare un cancro alla pelle è superiore del 20% rispetto al rischio cui è esposto chi non ne ha mai fatto uso. I pericoli maggiori riguardano proprio il melanoma, con un rischio che può aumentare addirittura dell’87% se si inizia a far uso delle lampade abbronzanti prima dei 35 anni. Basta, infatti, una lampada all’anno per aumentare i rischi dell’1,8%.
Già in passato abbiamo avuto modo di parlare di questo problema: lo scorso aprile uno studio della Mayo Clinic aveva portato gli esperti ad ipotizzare che l’aumento dell’incidenza del melanoma al di sotto dei 40 anni, 4 volte più diffuso fra gli uomini e 8 volte fra le donne rispetto a quarant’anni fa, fosse associato alla sempre più diffusa abbronzatura artificiale.
La nuova analisi italo-francese conferma questa ipotesi, sottolineando, ancora una volta, che la maggior parte dei casi di tumore alla pelle colpisce le donne. Secondo gli autori
il danno cancerogeno associato all’uso dei lettini abbronzanti è sostanziale e potrebbe essere evitato con severe regolamentazioni.