Largo a frutta e verdura biologica, contengono più antiossidanti
Un nuovo studio (il più ampio mai condotto sul tema) aggiunge anche un altro dettaglio: i metalli tossici, così come i pesticidi, sono meno presenti su questi prodotti che su quelli da agricoltura tradizionale
L’agricoltura biologica permette di ottenere alimenti più ricchi di antiossidanti e più liberi da contaminanti tossici. A decretarlo è uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition da un gruppo internazionale di ricercatori guidato dagli esperti della britannica Università di Newcastle, che più che contraddire i risultati di studi precedenti sembra letteralmente soppiantarli.
In effetti il dibattito sulle differenze dal punto di vista nutrizionale tra i prodotti dell’agricoltura convenzionale e quelli ottenuti secondo i principi dell’agricoltura biologica sembrava aver trovato già una risposta anni fa, quando, sempre nel Regno Unito, la Food Standards Agency (FSA) aveva commissionato uno studio che basandosi sui risultati di 46 ricerche su piante coltivate, carne e prodotti dell’industria lattiero-casearia aveva stabilito che il consumo di alimenti biologici non forniva nessun vantaggio dal punto di vista nutrizionale. In sostanza, questa analisi (risalente al 2009) sembrava stabilire che scegliere prodotti da agricoltura biologica non portasse a nessun vantaggio dal punto di vista della quantità di vitamine o di altri nutrienti preziosi per la salute.
Gli autori di questo nuovo studio, coordinati da Carlo Leifert, docente di Agricoltura Ecologica alla Newcastle University, sono invece giunti a conclusioni ben diverse, rilevando nei prodotti dell’agricoltura biologica concentrazioni di composti antiossidanti – polifenoli e altre sostanze che secondo diversi studi sono associati una riduzione del rischio di malattie croniche come il cancro e le patologie cardiovascolari – superiori del 18-69%. Ma c’è di più. Lo studio condotto da Leifert e collaboratori ha previsto di analizzare i dati raccolti in ben 343 studi sulle differenze in termini di composizione nutrizionale tra i “prodotti dell’orto” biologici e quelli non-biologici.
La differenza principale fra questi due studi è il tempo
ha spiegato Leifert.
La ricerca in questo campo è decollata lentamente e ora abbiamo molti più dati a disposizione rispetto a 5 anni fa.
L’esperto ora non ha più dubbi:
Questo studio dimostra che scegliere alimenti prodotti secondo gli standard del biologico può portare ad aumentare l’assunzione di antiossidanti desiderabili dal punto di vista nutrizionali e a ridurre l’esposizione a metalli pesanti tossici.
I dati a disposizione hanno infatti permesso di stabilire anche che in media nei prodotti biologici le concentrazioni di cadmio (che insieme a piombo e mercurio è uno dei tre metalli per cui la Commissione Europea ha stabilito un limite massimo tollerato nei cibi) sono inferiori del 48%. A ciò si aggiungono livelli di azoto, nitrati e nitriti inferiori, rispettivamente, del 10, del 30 e dell’87%. Infine, i pesticidi: come prevedibile, i loro residui sono sensibilmente più presenti sui prodotti dell’agricoltura convenzionale, dove la probabilità di incontrarli è 4 volte più elevata di quella di trovarli su un frutto o una verdura coltivati secondo i rpincipi dell’agricoltura biologica.
Un dibattito giunto al termine?
Il dibattito tra biologico e non-biologico ha ribollito per decadi, ma ora le prove che arrivano da questo studio sono schiaccianti: il cibo biologico è ricco di antiossidanti e povero di metalli tossici e di pesticidi
ha commentato Leifert, ammettendo però che
questo studio deve essere solo un punto di partenza.
Secondo l’esperto questi risultati dimostrano “senza dubbio” che tra i prodotti dell’agricoltura biologica e quelli dell’agricoltura tradizionale di sono significative differenze in termini di composizione. In termini pratici tali differenze potrebbero essere equivalenti a quelle ottenibili mangiando 1 o 2 porzioni in più di frutta al giorno, ma solo conducendo studi sull’uomo potranno essere identificati e quantificati i risvolti reali in termini di salute della scelta di mangiare biologico.
Resta il fatto che come ha sottolineato lo stesso Leifert queste nuove prove
rappresentano un’aggiunta importante alle informazioni che attualmente i consumatori hanno a disposizione.
Informazioni che, ammette l’esperto,
fino ad oggi sono state confuse e in molti casi contrastanti.
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Via | Newcastle University