L’arte dell’eiaculazione precoce, cosa cercare e non cercare in Internet
Il pene che non ha mai fatto un eiaculazione precoce scagli il primo spermatozoo. Quindi la prima cosa da fare è darsi una calmata anche perchè questa è l’unica vera terapia che vi porterà al superamento del problema. In seconda battuta considerate che non si tratta nemmeno di un problema ma di un banale processo […]
Il pene che non ha mai fatto un eiaculazione precoce scagli il primo spermatozoo. Quindi la prima cosa da fare è darsi una calmata anche perchè questa è l’unica vera terapia che vi porterà al superamento del problema. In seconda battuta considerate che non si tratta nemmeno di un problema ma di un banale processo evolutivo: il coito in natura dura poco per definizione prima arriva l’eiaculazione maggiori sono le possibilità di riproduzione e minori quelle di essere predati durante un momento in cui tipicamente si è distratti…
Detto questo veniamo ai tempi moderni e guardiamo un po’ ai link che si trovano in rete. A mio avviso sono da sconsigliare tutti i siti di medicina, non perchè i consigli degli urologi non abbiano basi scientifiche (al contrario!) ma proprio perchè l’apporto che può dare il linguaggio medico è decisamente modesto quando si parla di sessualità nella sua dimensione psicologica.
Ecco un tipico articolo trovato in questo caso su Andrologia.info che tira in ballo cause e rimedi reali ma fortemente improbabili (frenulo breve, terapie farmacologiche).
Ora armatevi un attimo di pazienza e considerate che scopare è più o meno l’attività più importate per la specie umana e che Freud ci ha articolato intorno e a ragione tutta la formazione e la struttura psichica dell’individuo. Spero quindi non baleni in testa a nessuno l’idea di mettere mano alla carta di credito per le terapie comportamentali-farmacologiche che si possono facilmente trovare online (ecco un esempio).
Ho trovato invece molto simpatico e ben fatto (non nel layout che è agghiacciante…) l’articolo sull’eiaculazione precoce su Sessosublime di Jacopo Fo. A parte il fatto di essere ben scritto lo trovo intelligente perchè cerca di dare voce all’espressione del disagio raccontando in prima persona il proprio vissuto. In secondo luogo analizza la questione nella sua interezza, nella dimensione tanto fisica quanto umana, perchè quello che forse nella cultura medica manca di capire è che il sesso non è una pratica che si fa da soli e solo in un punto specifico come potrebbe essere il lavarsi i denti. Detto questo se vi mettete nella prospettiva che quello che conta davvero nella vita è godere come ricci, allora secondo me siete già un passo avanti.