
Giovani laureandi in Medicina si mobilitano per la prevenzione dei tumori attraverso una serie di video informativi, ideati per comunicare in modo chiaro e diretto, soprattutto ai più giovani. Questo progetto è stato realizzato all’interno del Corso di Oncologia Clinica del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, sotto la direzione della professoressa Rossana Berardi. I video hanno ricevuto riconoscimenti durante la seconda edizione del corso di perfezionamento universitario “Comunicare il cancro”, organizzato in collaborazione con la Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona.
Il primo video premiato, intitolato “Screening a catena”, affronta il tema del tumore del colon-retto ed è frutto del lavoro di un gruppo di studenti composto da Melissa Brocanelli, Lorenzo Costarelli, Maddalena Della Santa, Tommaso Seri ed Eleonora Valeri.
Il tumore del colon-retto: dati e prevenzione
Il tumore del colon-retto è il più comune tra le neoplasie dell’apparato gastrointestinale e rappresenta una delle principali cause di mortalità per cancro. Secondo le stime, in Italia si registrano oltre 48.000 nuovi casi ogni anno. Tra gli uomini, è il terzo tumore più frequente, preceduto solo da quelli del polmone e della prostata, mentre nelle donne occupa il secondo posto, dopo il carcinoma mammario. Circa l’80% di questi tumori origina da polipi, formazioni inizialmente benigne che possono trasformarsi in maligne nel corso di 7-15 anni. Per questo motivo, è fondamentale partecipare ai programmi di screening, che consentono di individuare e rimuovere i polipi prima che diventino pericolosi.
La malattia colpisce principalmente le persone sopra i 60 anni, risultando rara prima dei 40. I controlli per identificare i polipi benigni e i tumori del colon-retto rientrano nei programmi di prevenzione offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. I sintomi più comuni includono la presenza di sangue nelle feci, alterazioni della motilità intestinale, perdita di peso inspiegabile e dolore addominale. Tuttavia, è importante notare che questi sintomi possono essere associati a diverse patologie intestinali.
Negli ultimi anni, si è registrato un abbassamento dell’età di insorgenza di questa malattia, con un aumento delle diagnosi tra i giovani adulti. Le linee guida per lo screening si stanno aggiornando, con alcune organizzazioni che raccomandano di iniziare i controlli già a partire dai 45 anni. Anche se non è stata identificata una causa specifica, fattori come l’alimentazione (consumo eccessivo di carne rossa) e lo stile di vita sedentario sembrano giocare un ruolo significativo nell’insorgenza del tumore in età giovanile. Un dato positivo è rappresentato dalla diminuzione della mortalità , grazie a diagnosi più precoci e a trattamenti oncologici migliorati.
Adesione agli screening e campagne di sensibilizzazione
Nonostante l’evidenza dei benefici dello screening e le numerose campagne di sensibilizzazione, in Italia l’adesione al test del sangue occulto nelle feci resta bassa, attestandosi attorno al 34%. Le percentuali variano: al Nord si raggiunge il 46%, al Centro il 30%, mentre nel Sud e nelle Isole si scende al 20%. La scarsa consapevolezza e la reticenza a sottoporsi a colonscopia sono tra i principali fattori che ostacolano l’adesione agli screening.
Marzo è il mese dedicato alla sensibilizzazione sul tumore colorettale. In questo contesto, l’AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi e Endoscopisti Ospedalieri) ha redatto un vademecum con indicazioni pratiche per una corretta prevenzione. Tra le raccomandazioni ci sono: mantenere una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura, limitare il consumo di carni rosse e lavorate, praticare regolarmente attività fisica, controllare il peso, ridurre alcol e fumo, e seguire programmi di screening regolari, iniziando a 50 anni e ripetendo ogni due anni.
Nuove terapie e approccio multidisciplinare
Negli ultimi anni, sono stati compiuti progressi notevoli nello sviluppo di nuove terapie, tra cui farmaci mirati e immunoterapia, che hanno dimostrato risultati promettenti, in particolare nel trattamento del cancro del colon in stadi avanzati. L’approccio ai pazienti è diventato sempre più multidisciplinare, coinvolgendo oncologi, chirurghi, radiologi e nutrizionisti, per garantire un trattamento completo e personalizzato. Questi sviluppi rappresentano un passo importante nella lotta contro una malattia così insidiosa, contribuendo a migliorare le prospettive di cura per i pazienti.