Lavoro, come affrontare lo stress con un mental coach
Può aiutare a riconoscere e gestirlo. Ecco come
Stress e lavoro non sono un’accoppiata sempre vincente. Se, infatti, un po’ di sana tensione aggiunge un pizzico di sale alla vita, le conseguenze di uno stress eccessivo sono spesso negative. Dal punto di vista fisico le conseguenze possono essere anche gravi: ipertensione, cirrosi epatica e malattie intestinali sono lì in agguato, nascoste dietro allo stress cronico. A rimetterci può poi naturalmente essere il benessere mentale. E nel lavoto tutto ciò può tradursi in un calo notevole della produttività.
Secondo dati diffusi dal Dipartimento di Studi Clinici dell’Università “La Sapienza” di Roma e dall’Associazione Italiana contro lo Stress e l’Invecchiamento Cellulare (AISIC) tenendo conto di tutte le patologie che possono affondare le loro radici nello stress cronico quest’ultimo arriva addirittura ad uccidere 7 italiani su 10. Per quanto riguarda più nel dettaglio le conseguenze sul lavoro, una ricerca condotta da IMR Ricerche per 4 MAN Consulting ha invece svelato che il 47% degli imprenditori si sente stressato e che questo stress influisce sensibilmente sulla sua produttività. Il problema è diffuso anche fra i manager (il 34% ha dichiarato di essere stressato) e fra i collaboratori (dove gli stressati sono il 25%). In generale, lo stress e i problemi psicologici che lo accompagnano possono colpire chiunque, indipendentemente da che si tratti di un uomo o di una donna, della sua età e della sua professione.
In effetti gli italiani si trovano spesso alle prese con l’ansia. A soffrirne sarebbe un terzo degli abitanti del Bel Paese, fra i quali sono in 12 milioni e mezzo a utilizzare ansiolitici. I farmaci non sono però l’unica soluzione: lo stress e le sue conseguenze possono infatti essere riconosciuti e gestiti, arrivando addirittura a sfruttarli a proprio favore.
Per imparare a farlo è possibile rivolgersi a un mental coach.
L’ansia e lo stress non capitano, siamo noi a generarli
spiega il mental coach Roberto Castaldo.
Talvolta il primo passo da fare è semplicemente fermarsi un minuto, svuotare la mente e respirare lentamente, ma non sempre questo è sufficiente, per questo è necessario affidarsi ad un mental coach, a qualcuno che alleni la nostra mente a restare in una situazione positiva di eustress.
Quello che noi percepiamo come stress, in realtà è il tentativo che il nostro corpo fa per ripristinare una situazione di equilibrio che è stata alterata, una risposta fisiologica risposta a sollecitazioni minacciose
spiega Castaldo
Queste situazioni di squilibrio in psicologia vengono definite stressor, e possono avere due tipi di risposta: una positiva, definita di eustress, l’altra negativa, chiamata distress. La prima è una situazione estremamente positiva per l’organismo, che ritrova tono e vitalità, grazie alla produzione di catecolammine (adrenalina e noradrenalina) e all’attivazione e degli ormoni corticosteroidi. Al contrario, in caso di distress, si verifica un abbassamento delle difese immunitarie, e iniziano a presentarsi alcuni importanti campanelli di allarme comeansia, tensione, insonnia, ecc.
E’ importante evitare situazioni di distress, mantenendoci nei livelli di eustress, perché questo ci consente di aumentare le nostre prestazioni e di sviluppare al meglio le proprie capacità.
Per far questo, è indispensabile imparare a riconoscere e a gestire i segnali di allarme. In questo senso, un valido aiuto arriva dalla PNL, la programmazione neurolinguistica.
I risultati sembrano essere ottimi. Secondo Castaldo la PNL riuscirebbe addirittura a risolvere il problema nel 67% dei casi e, negli altri, a rendere la tensione più facilmente gestibile. Noi non possiamo darvi nessuna garanzia; voi proverete per credere?
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