Le cause dell’ipoparatiroidismo, i sintomi e la terapia
L'ipoparatiroidismo è causato da una caranza di ormone paratiroideo e porta alla riduzione del livello di calcio. La soluzione? Integratori
L’ipoparatiroidismo è un raro disturbo in cui le paratiroidi, piccolissime ghiandole localizzate nel collo, non producono abbastanza ormone paratiroideo, fondamentale per mantenere il giusto equilibrio fra il calcio e il fosforo presenti nell’organismo. In particolare, una produzione inadeguata di questo ormone porta a una diminuzione dei livelli di calcio e all’aumento di quelli di fosforo.
Alla base di questo disturbo possono esserci una reazione di tipo autoimmune, gli effetti di una radioterapia prolungata al collo, al volto o bassi livelli di magnesio nel sangue o un danneggiamento (o la rimozione) accidentale delle ghiandole curante un intervento chirurgico. In quest’ultimo caso si parla di ipoparatiroidismo acquisito. Esistono, inoltre, delle forme ereditarie della malattia in cui già alla nascita le ghiandole non sono presenti o non funzionano in modo corretto. In tutti i casi si tratta di un problema cronico che deve essere opportunamente trattato per tutta la vita.
I sintomi dell’ipoparatiroidismo includono formicolii e bruciori alle punte delle dita e alle labbra, dolori e crampi muscolari alle gambe, ai piedi, all’addome e al volto, spasmi ai muscoli della bocca, ma anche delle mani, delle braccia e della gola, affaticamento o debolezza, mestruazioni dolorose, perdita di capelli a ciocche e, a volte, assottigliamento delle sopracciglia, pelle secca, unghie fragili, ansia e nervosismo, mal di testa, depressione, sbalzi d’umore e problemi di memoria.
La malattia può portare a complicazioni che non migliorano nemmeno con la terapia, come problemi di crescita, sviluppo mentale rallentato, accumulo di calcio nel cervello e cataratta. In altri casi un opportuno trattamento può porre rimedio a complicanze come il tetano, problemi di “addormentamento” di labbra, lingua, dita e piedi, perdita di coscienza e convulsioni, malfunzionamento renale, aritmie cardiache, svenimenti e scompensi cardiaci. L’obiettivo di ogni possibile terapia è normalizzare i livelli di calcio e di fosforo e può essere raggiunto assumendo degli integratori, in particolare compresse a base di carbonato di calcio o vitamina D (in particolare sotto forma di ergocalciferolo o calcitriolo), che aiuta l’organismo ad assorbire il calcio e ad eliminare il fosforo.
Alcuni studi hanno anche dimostrato che l’ipoparatiroidismo può essere trattato con un farmaco contro l’osteoporosi a base di ormone paratiroideo ricombinante. Tuttavia, sono necessarie conferme da altre ricerche prima che questo medicinale possa essere utilizzato per trattare anche questo disturbo.
Il medico potrebbe anche consigliare di rivolgersi a un dietologo per garantirsi una dieta ricca di calcio e povera di fosforo. Se, invece, i livelli calcio dovessero rimanere bassi nonostante i trattamenti potrebbe prescrivere anche l’assunzione di un diuretico. Solo in caso di necessità immediata di alleviare i sintomi (ad esempio se compaiono gravi spasmi) potrebbero invece essere necessarie delle flebo di calcio. In ogni caso, è fondamentale monitorare regolarmente i livelli di calcio e fosforo con opportuni esami del sangue.
Via | Mayo Clinic
Foto | da Flickr di CT Arzneimittel GmbH