Le emozioni nascondono i grassi, così tristezza e felicità minacciano la linea
Se si è tristi o felici è più difficile riconoscere il rischio di ingrassare nascosto nei cibi molto calorici. Altri sapori, invece, vengono riconosciuti più facilmente
Quando si è tristi o felici è meglio stare alla larga dal junk food. Infatti il sapore dei cibi dipende da come ci sentiamo e può capitare che quando il morale è a terra o alle stelle non ci si accorga che quello che stiamo ingurgitando è un concentrato di grassi. Al contrario, forti emozioni, sia positive che negative, aumentano la capacità di percepire i sapori dolci, quelli acidi e quelli amari. A svelarlo è uno studio dell’Università di Wurburg, in Germania, secondo cui le persone particolarmente felici o particolarmente tristi riescono a riconoscere l’amaro, il dolce e l’acido il 15% in più rispetto alle altre, ma non sono altrettanto brave a stabilire se ciò che stanno introducendo nel proprio corpo contiene o meno molti grassi.
Lo studio, condotto da Paul Breslin e colleghi, ha previsto che un gruppo di volontari assaggiassero una serie di bevande cremose contenenti diverse quantità di grassi. Prima di testare le bibite ai partecipanti sono stati mostrati tre diversi video: uno rappresentante una scena felice, un secondo con una scena triste e un terzo neutrale dal punto di vista emotivo.
Quest’ultimo video, particolarmente noioso, non ha influenzato la capacità dei volontari di percepire la quantità dei grassi presenti nella bevanda testata. Al contrario, i video emozionanti hanno ridotto la loro capacità di discriminare fra le bibite più grasse e quelle più light, aumentando, allo stesso tempo, la percezione degli altri sapori.
Breslin ha sottolineato che questi risultati concordano con quelli ottenuti nel corso di altri studi, secondo cui chi soffre di depressione ha difficoltà a riconoscere quanti grassi sono presenti nel cibo che mangia.
Via | Daily Mail
Foto | da Flickr di moon angel