L’elisir di lunga vita non è nascosto in un gene
O, almeno, non è un gene a stabilire chi arriverà addirittura a 110 anni. Ecco lo studio che sembra escluderlo definitivamente
Da che mondo è mondo l’uomo non ha risparmiato forze nel cercare l’elisir di lunga vita. Da quando, poi, sono stati scoperti il Dna e i geni molti degli sforzi si sono concentrati sulla ricerca del gene della longevità. Un nuovo studio pubblicato su PLoS One sembra però mettere una pietra sulla questione. Analizzando il genoma di alcune fra le persone più anziane ancora in vita i ricercatori dell’Università di Stanford, negli Stati Uniti, non hanno infatti identificato nessuna particolare variante genetica che potrebbe giustificare la loro longevità.
In effetti motivi per credere che potesse esistere un gene della longevità non mancavano. Un’analisi condotta nel 2002 dall’US National Institute on Ageing aveva svelato che la probabilità di arrivare a spegnere la centesima candelina è una questione di famiglia. Per di più studi che si sono concentrati sullo stile di vita dei ultracentenari – vale a dire su persone che superano i 110 anni – hanno svelato che ad entrare in gioco non sono scelte più salutari come non fumare, non bere alcolici o fare più attività fisica.
Proprio per questo i ricercatori di Stanford hanno deciso di cercare il gene della longevità. Per farlo hanno analizzato il genoma di 17 delle persone più anziane ancora in vita nel mondo. Il risultato delle analisi condotte ha però un retrogusto amaro, almeno per chi ha gli stessi loro geni, che sembra debba proprio rassegnarsi al fatto di non nascondere nel suo genoma l’elisir di lunga vita. Gli autori dello studio non hanno infatti rilevato nessuna variante genetica rara in comune a questi ultracentenari che possa giustificare la loro longevità estrema.
Gli scienziati non si danno però per vinti: forse, ipotizzano, non è un singolo gene a dover essere cercato, ma una combinazione favorevole di più fattori genetici diversi. I parenti degli ultracentenari hanno quindi ancora qualche speranza di portare nelle loro cellule il segreto della longevità, anche se ereditare un singolo gene è molto più probabile che ritrovare nel proprio genoma l’intera combinazione che potrebbe essere necessaria per non avere letteralmente più spazio per aggiungere l’ennesima candelina sulla torta.
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Via | Science Alert; EurekAlert!