LH alto prima delle mestruazioni: cosa significa e cosa fare
I suoi livelli variano durante il ciclo, ma cosa significa se superano i valori considerati normali prima delle perdite mestruali?
Guarda la galleria: L’ormone luteinizzante (LH)
C’è un ormone, l’LH, che viene prodotto sia dagli uomini che dalle donne, ma che può essere fonte di preoccupazioni soprattutto per il gentil sesso: l’ormone luteinizzante (luteinizing hormone, LH appunto) contribuisce infatti alla regolazione del ciclo mestruale e all’ovulazione. In altre parole, l’LH influenza pubertà, mestruazioni e fertilità. Ma cosa significa se è alto?
In realtà i livelli di LH nell’organismo femminile variano a seconda della fase del ciclo mestruale in cui ci si trova. Subito prima dell’ovulazione aumentano rapidamente, raggiungendo un picco tra il 14mo e il 28mo giorno del ciclo.
Per svolgere le sue funzioni l’LH lavora in concerto con un altro ormone, l’FSH (follicle-stimulating hormone). Entrambi sono prodotti dall’ipofisi, e la funzione dell’FSH è di stimolare la maturazione degli ovuli all’interno dei follicoli ovarici e la produzione di estrogeni (ormoni femminili) sempre all’interno dei follicoli.
L’aumento di estrogeni è un segnale per l’ipofisi, che smette di produrre FSH per sintetizzare più LH. Il conseguente picco di LH porta all’ovulazione, cioè al rilascio di un ovulo dall’ovaio, mentre il follicolo ovarico, ormai vuoto, si trasforma in corpo luteo, che inizia a produrre progesterone, l’ormone necessario per la gravidanza.
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I livelli di LH variano a seconda della fase del ciclo mestruale e della vita della donna in cui vengono misurati. I seguenti valori sono in genere considerati normali:
- fase follicolare (dal primo giorno delle mestruazioni all’ovulazione): 1,9-12,5 UI/l
- picco del ciclo mestruale: 8,7-76,3 UI/l
- fase luteale (dall’ovulazione alla comparsa delle mestruazioni): 0,5-16,9 UI/l
- gravidanza: < 1,5 UI/l
- post menopausa: 15,9-54,0 UI/l
- con l’uso di contraccettivi: 0,7-5,6 UI/l
Attenzione, però: i risultati considerati “normali” possono variare da laboratorio a laboratorio; per questo in genere i referti delle analisi del sangue indicano quali sono gli intervalli di “normalità” da prendere in considerazione.
Non bisogna inoltre dimenticare che la consulenza del medico è indispensabile per poter interpretare correttamente i risultati di qualsiasi esame cui ci si sottoponga. Al bando, quindi, il fai-da-te: referto alla mano, l’unica cosa sicuramente giusta da fare è andare dal proprio medico di famiglia o dal proprio ginecologo.
” title=”I valori normali di LH”]
Un aumento dell’LH prima delle mestruazioni è quindi normale. Quando, però, è eccessivamente alto questo ormone potrebbe indicare la presenza di qualche problema a livello di ovaie.
In particolare, nelle donne in età fertile un LH alto potrebbe essere il sintomo dell’assenza dell’ovulazione. In altri casi l’LH alto può essere associato di uno squilibrio nei livelli ormonali associato a problemi come la sindrome dell’ovaio policistico. Un LH alto può essere la conseguenza di ovaie che producono meno ormoni di quanti dovrebbero; oltre alla già citata sindrome dell’ovaio policistico questo malfunzionamento potrebbe essere ad esempio associato a danni derivanti da trattamenti medici, ad esempio a una chemioterapia.
Al di fuori dell’età fertile, invece, un LH alto può essere la conseguenza della menopausa o di una pubertà precoce.
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Per misurare il livelli dell’LH basta un semplice esame del sangue. Il medico può prescriverlo in caso di:
- difficoltà a rimanere incinta
- ciclo mestruale irregolare o assente
- sintomi di pubertà precoce
- pubertà ritardata
” title=”Perché fare il test dell’LH?”]
In tutti i casi, la cosa migliore da fare è rivolgersi a un medico. Con i suoi consigli sarà possibile vagliare le possibili cause dell’accumulo di LH e, se necessario, sottoporsi a ulteriori accertamenti per giungere a una diagnosi sicura e sottoporsi ai trattamenti eventualmente necessari.
Via | MedlinePlus; Healthline; emedicinehealth