L’influenza A/H1N1 e i pericoli del vaccino: l’altro punto di vista
Questo articolo, così come il video che sostiene che il virus sia frutto di cospirazione, fa parte dell’altro punto di vista sull’influenza A/H1N1 e sul vaccino che viene distribuito presso le Asl del nostro paese, quello che sostiene che il vaccino non sia necessario e possa essere anche molto pericoloso.Il dottor Roberto Gava, medico specializzato […]
Questo articolo, così come il video che sostiene che il virus sia frutto di cospirazione, fa parte dell’altro punto di vista sull’influenza A/H1N1 e sul vaccino che viene distribuito presso le Asl del nostro paese, quello che sostiene che il vaccino non sia necessario e possa essere anche molto pericoloso.
Il dottor Roberto Gava, medico specializzato in Farmacologia Clinica, Tossicologia e Cardiologia, studia da diversi anni gli effetti immunitari e clinici dei vaccini. L’esperto ha paragonato i dati disponibili sull’influenza suina con quelli della comune influenza stagionale, e li ha presentati nel libro L’Influenza Suina e i Pericoli della Vaccinazione di Massa.
Secondo l’autore i vaccini antinfluenzali sono meno utili rispetto alle misure di igiene personale e sono molto pericolosi per alcuni soggetti. In più il Dott. Gava sostiene che il vaccino contro l’influenza A sia anche pericoloso, perchè potrebbe contenere elevate quantità di mercurio e non è stato sottoposto ad abbastanza test. L’intento non è quello di screditare, ma quello di dare un punto di vista alternativo a quello ufficiale, fornendo a tutti la possibilità di informarsi, e di consigliare bambini e anziani, categorie deboli che non possono dare il proprio consenso alla vaccinazione.
Lasciando ad ognuno la libertà di pensiero, ma ricordando che quanto più ci si informa meglio è, riporto la conclusione dell’introduzione del libro, che trovate in libreria e qui nella versione ebook:
“Questa pubblicazione nasce da un attento e approfondito studio di tutta la letteratura scientifica sull’argomento e in particolare è il frutto della consultazione dei ricercatori che sono notoriamente indipendenti dalle spinte commerciali che muovono i grandi interessi sanitari. Oggi non possiamo più credere aprioristicamente ai mass media, ma neppure ai grandi Enti governativi che dovrebbero salvaguardare il nostro bene: noi siamo i primi responsabili della salute nostra e dei nostri figli e se demandiamo ad altri il compito di salvaguardarla, rischiamo di perderla, talvolta anche in modo irreversibile“.