L’isolamento che si prova quando si perde il lavoro
Il numero dei disoccupati cresce ogni giorno di più ormai in tutti i paesi del mondo ed ecco che il fenomeno diventa anche una questione di salute e benessere. Proprio di recente se ne è occupato il giornalista Al Martinez del Los Angeles Times che è stato, per l’appunto, licenziato. Nel suo blog personale, il […]
Il numero dei disoccupati cresce ogni giorno di più ormai in tutti i paesi del mondo ed ecco che il fenomeno diventa anche una questione di salute e benessere. Proprio di recente se ne è occupato il giornalista Al Martinez del Los Angeles Times che è stato, per l’appunto, licenziato. Nel suo blog personale, il collega sottolinea il senso di profonda solitudine e di rifiuto che si vive quando si perde il lavoro.
Martinez descrive quel senso di spaesamento che ti coglie quando, dall’oggi al domani, perdi il tuo impiego e da ritmi frenetici e convulsi passi, invece, all’assenza di impegni tanto che desideri vestirti e andare. Ovunque, purchè si vada da qualche parte. “E’ come se vedessi il mondo cambiare e assumere nuove forme attraverso un caleidoscopio che, però, non include me”, racconta Martinez.
Una sensazione che probabilmente qualcuno di chi mi legge conosce bene. A fare la differenza è il fatto di essere impegnati e di dover raggiungere un dato obiettivo. Questa condizione fa sì che il tempo trascorra velocemente e in modo costruttivo, cosa che non accade quando si è disoccupati e il tempo sembra non trascorrere mai. Chi è più forte riesce a reagire e a risollevarsi, ma chi è meno corazzato spesso non ce la fa e cade in depressione ammalandosi a volte anche seriamente.
E voi avete mai sperimentato la disoccupazione? E come avete reagito? Vi scoraggiate facilmente oppure non vi date per vinti e cercate subito nuovi impegni?
Via | The New York Times
Foto | Flickr