Lo stress in gravidanza aumenta il rischio di disturbi dell’umore per le figlie femmine
Alti livelli materni di stress in gravidanza influenzano in modo negativo la salute mentale delle figlie. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
Alti livelli materni dell’ormone dello stress durante la gravidanza aumentano i comportamenti ansiosi e depressivi nella prole femminile all’età di 2 anni. A suggerirlo è un nuovo studio pubblicato su Biological Psychiatry, i cui autori spiegano che l’effetto dell’elevato livello di cortisolo materno sul comportamento delle figlie sembra essere il risultato di modelli di comunicazione più forti tra regioni cerebrali importanti per l’elaborazione sensoriale ed emotiva.
È interessante notare che i figli maschi, nati da madri che presentavano livelli di cortisolo elevati durante la gravidanza, non hanno dimostrato la stessa forte connettività cerebrale o l’esistenza di un’associazione tra cortisolo materno e disturbi dell’umore.
Per giungere a queste conclusioni, gli esperti hanno misurato i livelli di cortisolo in più giorni, a inizio, metà e fine gravidanza. Le misurazioni prese dalle 70 madri incluse nello studio riflettevano la variazione tipica nei livelli di cortisolo materno. I ricercatori hanno quindi utilizzato l’imaging cerebrale per esaminare la connettività nei neonati subito dopo la nascita, prima che l’ambiente esterno iniziasse a modellare lo sviluppo del cervello e della psiche, ed hanno poi misurato i comportamenti infantili ansiosi e depressivi all’età di 2 anni.
Il cortisolo materno più elevato durante la gravidanza è stato collegato alle alterazioni della connettività funzionale nel cervello dei neonati, e ciò ha influito sul modo in cui le diverse regioni del cervello comunicano tra loro. La connettività alterata coinvolge una regione del cervello importante per l’elaborazione delle emozioni, ovvero l’amigdala, e questo modello di connettività cerebrale ha predetto lo sviluppo di sintomi ansiosi e depressivi due anni dopo la nascita delle bambine.
I risultati
spiegano gli autori dello studio
rivelano un potenziale percorso attraverso il quale l’ambiente prenatale può predisporre le femmine a sviluppare disturbi dell’umore. Lo studio supporta l’idea che lo stress materno possa alterare la connettività cerebrale nel feto in via di sviluppo, il che significherebbe che la vulnerabilità per lo sviluppo di un disturbo dell’umore è programmata sin dalla nascita.
via | ScienceDaily
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