Lo stress sarà la prima causa di malattia nel 2020?
Entro il 2020 lo stress potrebbe rappresentare una delle prime cause di malattia o di assenza dal lavoro.
Essere stressati al giorno d’oggi è normale … o forse no? E se vi dicessero che fra poco meno di cinque anni proprio lo stress potrebbe rappresentare una delle prime cause di assenza dal lavoro per malattia? Sarebbe questo quanto reso noto dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), che avrebbe messo in luce l’importanza e la gravità di un problema spesso fin troppo sottovalutato come quello – appunto – dello stress che accompagna alcune persone praticamente durante tutto l’arco della giornata.
Saper fronteggiare lo stress e riuscire a sconfiggerlo è importante per vivere bene, ma quando ci ritroviamo di fronte a problemi come precarietà, problemi al lavoro, scarso sostegno da parte di datori di lavoro e colleghi, problemi in famiglia e quant’altro, riuscire a vivere serenamente non è affatto semplice.
“Il tema dello stress sul lavoro riguarda tutti noi – ha spiegato il Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Benedetto Della Vedova – Pensiamo a chi è impiegato in campo internazionale, che ogni quattro o cinque cambia Paese, ufficio, casa, scuola dei figli, vive lo sradicamento degli affetti e faticosamente, e non sempre, li ricostruisce, e a chi lavora in aree di crisi e in situazioni di emergenza. E’ dunque centrale mettere i lavoratori nelle migliori condizioni per il raggiungimento degli obiettivi in termini di qualità, efficienza e produttività”.
Del resto, è ovvio che lavorare sotto costante stress e con un clima teso non giova al lavoratore, e neanche al datore di lavoro, ed è quindi giusto che gli incentivi ai lavoratori, come sottolinea Elisabetta Belloni, Direttore Generale per le Risorse e l’Innovazione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), non siano solo economici, ma anche psicologici.
Del resto, il denaro non può comprare il benessere psicologico … quello è più difficile da raggiungere, specialmente se si è costantemente sotto stress, non trovate?
“E’ giusto – sottolinea dunque la Belloni – puntare su un management capace di assumersi le giuste responsabilità e di trasmettere il senso di squadra, distribuire bene i ruoli, motivare e centrare gli obiettivi”.
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via | Ansa