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Il 10% dei bambini in età scolare presenta delle difficoltà linguistiche, che spaziano da un semplice ritardo nel linguaggio o difetti di pronuncia fino a disturbi dell’apprendimento più complessi. In Italia, questo fenomeno interessa circa un milione di bambini, con una maggiore incidenza nei contesti di svantaggio socio-culturale. Questi dati sono stati resi noti attraverso un manifesto promosso dall’Atlas Think Language First, che sottolinea come la mancata presa in carico di un disturbo iniziale possa compromettere lo sviluppo del potenziale linguistico dei bambini.
Importanza del manifesto
Tiziana Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani (Fli), ha commentato l’importanza di questo manifesto, che proviene dai colleghi inglesi, definendolo straordinario. Rossetto ha ribadito l’importanza dell’ambiente come fonte fondamentale per l’acquisizione di vocaboli e esperienze linguistiche.
Iniziativa della Fli
In occasione della Giornata Europea della Logopedia, che si celebra il 6 marzo, la Fli ha annunciato l’apertura delle proprie linee telefoniche per cittadini e pazienti dal 3 al 7 marzo, dalle 15 alle 17, al numero 3452754760. Questa iniziativa mira a fornire supporto e informazioni a chiunque necessiti di assistenza in ambito logopedico.
Best practice per le difficoltà linguistiche
Il manifesto propone cinque “best practice” per affrontare le difficoltà linguistiche in modo tempestivo. Le strategie suggerite includono: 1) favorire l’incontro diretto con l’ambiente, limitando l’uso di strumenti digitali; 2) promuovere attività ricreative di qualità che incoraggino l’interazione; 3) considerare il linguaggio e l’interazione sociale come parte degli stili di vita sani; 4) arricchire l’ambiente con stimoli adeguati; 5) valorizzare il ruolo del logopedista come professionista in grado di affrontare i disturbi del linguaggio e promuovere un contesto ambientale favorevole.
Stimolazioni extralinguistiche
Francesco Campanella, dell’Università di Trento, ha aggiunto che anche stimolazioni extralinguistiche, come passeggiate nella natura, visite a musei e attività sportive, sono fondamentali per sviluppare abilità comunicative. Queste esperienze dovrebbero essere proposte ai bambini a partire dai primi due anni di vita, poiché rappresentano le basi per la loro formazione futura in ambito sociale, scolastico e professionale.
Importanza di un ambiente inclusivo
Marco Simoni, del Centro Regionale Invecchiamento Cerebrale dell’Azienda Ospedale Università di Padova, ha sottolineato l’importanza di un ambiente accessibile e inclusivo, capace di promuovere le potenzialità individuali. Ha evidenziato che anche in età adulta l’ambiente ha un impatto significativo sulle competenze comunicative e cognitive, contribuendo a prevenire il decadimento cognitivo patologico. Mantenere relazioni in contesti positivi è un elemento cruciale per la salute individuale.