L’olio extravergine d’oliva protegge dall’Alzheimer, lo svela uno studio italiano
Via libera al consumo dell'olio extravergine d'oliva, che aiuta anche a proteggere dalle future malattie legate alla demenza senile.
Non solo condimento ideale della dieta mediterranea: l’olio extravergine d’oliva protegge e aiuta a prevenire i danni neurologici causati dalle varie forme di demenza senile, tra cui il morbo di Alzheimer.
Uno studio promosso dalla Regione Toscana e condotto dall’Università di Firenze, coordinato dal professor Massimo Stefani del Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche e da Fiorella Casamenti del Dipartimento Neurofarba, ha confermato che l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva nella dieta aiuta a prevenire le demenze senili. La ricerca si è focalizzata sui topi transgenici, portatori delle principali alterazioni genetiche responsabili dell’incidenza del morbo di Alzheimer. Stando a quanto rivelato da Massimo Stefani
I topi sono stati alimentati per due mesi con oleuropeina aglicone, il principale fenolo presente nell’olio extravergine d’oliva. Al termine del trattamento hanno mostrato assenza del deficit cognitivo e comportamentale manifestato dai topi non trattati e, a livello istopatologico, riduzione dei depositi amiloidi nel parenchima cerebrale e della reazione neuroinfiammatoria, insieme a un marcato aumento della risposta autofagica, considerata protettiva nei confronti del danno cellulare da aggregati amiloidi, che caratterizzata il morbo di Alzheimer.
Non solo olio extravergine di oliva nella dieta mediterranea perché ricco di fenoli protettivi delle cellule contro i radicali liberi, che aiutano quindi a contrastare l’invecchiamento cellulare: la particolare catena organica dell’olio extravergine interviene nella protezione dei tessuti cerebrali contro le demenze.
Un buonissimo risultato per ricerca italiana che ha effetti positivi anche sui mercati: la Coldiretti ha registrato un aumento del +16% delle esportazioni di olio extravergine di oliva negli ultimi cinque mesi, anche in relazione ai recenti studi che ne esaltano le proprietà; malgrado l’olio evo resti sempre il condimento preferito degli italiani, un trend negativo colpisce il nostro Paese, con un calo del 10% sui consumi, dovuti principalmente alla crisi economica che rischia di avere effetti pesanti anche sulla salute.