L’osteoporosi si previene con l’abbronzatura
La malattia delle ossa che colpisce principalmente le donne si può combattere grazie alla luce solare, che stimola la produzione di vitamina D.
L’osteoporosi è una malattia che colpisce circa l’80% delle donne over 65 anni ed è proprio di fronte a dati allarmanti come questo che i programmi di prevenzione cercano di informare il più possibile, istituendo la Giornata mondiale dell’osteoporosi durante la quale si forniscono tutte le informazioni più utili: cruciale per questa malattia è la vitamina D, che aiuta il corretto assorbimento del calcio per denti e ossa.
Il professor Giancarlo Isaia, presidente della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), ha rivelato:
L’osteoporosi è una malattia che in Italia colpisce 4,5 milioni di persone e va quindi trattata come una patologia di priorità sanitaria e sociale. Facendo cultura su questo tema, risultano alti i benefici attesi in termini di qualità di vita dei pazienti e di costi sociali sensibilmente abbattuti. Il percorso di prevenzione è articolato ma uno stile di vita corretto, con attività fisica all’aria aperta, alimentazione equilibrata ed esposizione al sole è sicuramente un buon punto di partenza
Tra i principali fattori che aiutano la vitamina D a “fissarsi” per la corretta calcificazione di denti e ossa c’è infatti la luce solare: grazie all’esposizione al sole, infatti, il deidrocolesterolo presente sulla nostra pelle si trasforma in colecalciferolo, ovvero la vitamina D3 che è la tipoligia di vitamina D presente nei mammiferi.
Per questo gli esperti SIOMMMS consigliano di esporsi al sole per almeno 15-20 minuti al giorno, facendo attenzione a proteggere correttamente la pelle.
L’estate è il periodo dell’anno in cui c’è più luce e durante le vacanze è più facile prendere il sole, stimolando quindi la sintesi di Vitamina D. Esponendosi ai raggi solari per 20 minuti al giorno per 5 giorni alla settimana, scoprendo almeno le braccia, il viso e le gambe e assumendo alimenti come olio di fegato di merluzzo (10.000 UI per 100 gr.), sgombro sotto sale (1.006 UI per 100 gr.), anguilla (932) e salmone affumicato (685) è possibile ottenere una riduzione sensibile del rischio di fratture dato dalla fragilità ossea.
Gli integratori di vitamina D sono utili soltanto in caso di conclamata carenza di questa vitamina, altrimenti è bene evitare di consumarli.