Nutrizione

Ma quali 10.000 passi al giorno! Per stare in salute perfetta, devi farne molti meno (il numero che non ti aspetti)

Bisogna davvero fare 10.000 passi al giorno? Un mito che conosciamo da tempo. E, invece, la scienza cosa dice?

L’idea che camminare 10.000 passi al giorno sia la chiave per una vita sana è ormai radicata nell’immaginario collettivo. Questo numero viene spesso indicato come obiettivo universale per migliorare la salute, perdere peso o mantenersi in forma. Ma da dove proviene questa convinzione e quanto è davvero necessario raggiungere questa soglia per ottenere benefici?

La storia dei 10.000 passi risale agli anni ’60 in Giappone, quando l’azienda Yamasa Clock lanciò uno dei primi contapassi, chiamato “Manpo-kei”, che in giapponese significa proprio “10.000 passi”. Questo dispositivo è stato promosso come parte di una campagna di marketing in preparazione alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, cavalcando l’attenzione crescente verso il fitness.

La cifra, scelta per il suo valore simbolico e accattivante, non si basava su dati scientifici, ma divenne rapidamente un punto di riferimento globale. Da allora, i 10.000 passi sono stati adottati come obiettivo standard da dispositivi di fitness, app e programmi di salute pubblica.

Cosa dice la scienza

Nonostante la popolarità del numero, la ricerca scientifica ha dimostrato che non è necessario percorrere 10.000 passi al giorno per godere dei benefici dell’attività fisica. Diversi studi hanno evidenziato che anche un numero inferiore di passi può migliorare la salute.

Il mito dei 10.000 passi – (benessereblog.it)

Uno studio pubblicato nel 2019 sul Journal of the American Medical Association (JAMA) ha analizzato l’associazione tra il numero di passi giornalieri e la mortalità negli anziani. I risultati hanno mostrato che già con 4.000-5.000 passi al giorno si ottiene una significativa riduzione del rischio di mortalità, con i benefici che continuano a crescere fino a circa 7.500 passi. Superata questa soglia, l’effetto positivo si stabilizza, indicando che camminare di più non offre necessariamente ulteriori vantaggi per la longevità.

La quantità di passi non è l’unico elemento da considerare. Studi, come quelli condotti dall’Università di Harvard, sottolineano che l’intensità del movimento è altrettanto importante. Camminare a un ritmo sostenuto, ad esempio, può migliorare la salute cardiovascolare e il metabolismo più di una camminata lenta, anche se il numero totale di passi è inferiore.

La semplicità del numero 10.000 lo rende facile da ricordare e pratico per chi utilizza contapassi o smartwatch. Inoltre, fissare un obiettivo specifico aiuta molte persone a mantenere la costanza e a monitorare i progressi. Tuttavia, questa soglia può risultare scoraggiante per chi ha uno stile di vita sedentario o difficoltà fisiche.

Non è necessario camminare 10.000 passi al giorno per migliorare la salute. Anche un aumento graduale dell’attività può fare la differenza. Ad esempio, per chi è sedentario, puntare a 2.000-3.000 passi in più al giorno è un obiettivo realistico e sostenibile.

Integrare altre forme di esercizio, come nuoto, yoga o ciclismo, può essere altrettanto benefico e ridurre il rischio di infortuni legati alla ripetitività della camminata. Inoltre, attività brevi e distribuite durante la giornata, come salire le scale o fare pause attive al lavoro, contribuiscono a migliorare il benessere generale.

Published by
Claudio Rossi