Malaria, profilassi antimalarica e vaccino
In che cosa consiste la profilassi antimalarica ed esiste un vaccino per prevenire la malattia?
La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita, chiamato Plasmodio, che si trasmette esclusivamente attraverso le punture di zanzare infette. Le zanzare in questioni sono il tipo Anopheles, fino a oggi non presenti sul territorio italiano, ma diffuse principalmente in Africa, in America Centrale e in Asia.
Attualmente non è disponibile un vaccino e l’unico modo per proteggersi, in caso di viaggio in paesi a rischio, è quello di seguire la profilassi antimalarica. In che cosa consiste? Prima cosa in regole comportamentali. Quindi:
- Evitare, se possibile, di soggiornare all’aperto nelle ore in cui le zanzare anofele sono attive
- Indossare abiti di colore chiaro con maniche lunghe e pantaloni lunghi che coprano la maggior parte del corpo
- Applicare sulla cute esposta repellenti per insetti a base di DEET (N,N-dietil-n-toluamide), o di KBR (Icaridina)
- Alloggiare preferibilmente in edifici ben costruiti e in buono stato di conservazione e che offrano sufficienti garanzie dal punto di vista igienico-sanitario
- Dormire preferibilmente in stanze dotate di condizionatore d’aria ovvero, in mancanza di questo, di zanzariere alle finestre, verificando che queste siano in buono stato e ben chiuse
- Se si trascorre la notte in ambienti privi delle suddette protezioni, si consiglia l’uso di zanzariere da letto, rimboccandone i margini sotto il materasso
- In assenza di zanzariere e d’impianti di aria condizionata nella struttura abitativa, spruzzare insetticidi a base di piretro o di suoi derivati nelle stanze di soggiorno e nelle stanze da letto, oppure usare diffusori di insetticida
A queste regole si può aggiungere la profilassi farmacologica. Non esiste un farmaco antimalarico che, a dosaggi diversi da quelli impiegati per la terapia, sia in grado di prevenire l’infezione malarica nel 100% dei casi. Ci sono comunque dei protocolli a base di atovaquone-proguanile o doxiciclina o meflochina, che prevedono l’assunzione di questi principi attivi già prima della partenza e poi per tutto il soggiorno nella zona endemica.
E il vaccino? Come anticipato non c’è ancora un vaccino approvato. GSK ha però annunciato che il CHMP (Comitato per i prodotti medicinali ad uso umano) dell’Agenzia Europea del farmaco (EMA) ha dato opinione scientifica positiva per il vaccino Mosquirix, conosciuto anche come RTS,S, nei bambini di età compresa tra le 6 settimane e i 17 mesi. In seguito a questa decisione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità formulerà ora una raccomandazione regolatoria sull’inserimento del vaccino nei diversi programmi nazionali di immunizzazione una volta approvato dalle singole autorità regolatorie nazionali.