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Malattia di Chagas: cure e prevenzione

La malattia di Chagas è una condizione che necessita di cure immediate. Questa malattia è endemica in alcune aree dell’America latina, dove viene trasmessa da alcuni tipi di cimici contaminate da un particolare tipo di protozoo. Trattare l'infezione il prima possibile è molto importante, poiché permette di prevenire conseguenze molto gravi per il paziente.

Malattia di Chagas: cure e prevenzione

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La malattia di Chagas è una condizione che richiede cure immediate, cruciali per poter prevenire il rischio di conseguenze molto gravi per la salute. Questa malattia è anche nota con il nome di “tripanosomiasi americana”, e si tratta di una parassitosi diffusa in alcune zone dell’America Latina.

La malattia è causata dalle cimici triatomine, che trovano il loro habitat ideale nelle aree meno agiate e in quelle rurali del Paese, dove si annidano tra le fessure dei muri o sui tetti, solitamente costruiti con terra, fango e paglia.

La cimice, che funge da vettore della malattia, è attiva soprattutto di notte, quando esce dai suoi nascondigli per pungere l’uomo e nutrirsi del suo sangue. Mentre lo fa, l’animale deposita le sue feci nell’area intorno alla ferita, escrementi che sono potenzialmente contaminati dal protozoo responsabile della malattia.

Malattia di Chagas in Italia

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Diversi anni fa, alcune bufale riguardo malattia di Chagas avevano generato non poca apprensione sul web. La malattia, infatti, è stata oggetto di fake news che miravano a creare allarmismo e paura.

Diversi articoli mettevano in guardia gli utenti italiani in merito al rischio rappresentato dal pericolosissimo insetto capace di trasmettere questa condizione, ed esortavano i lettori a “uscire dalla propria casa” qualora lo avessero avvistato.

In realtà, come vedremo, in Italia non c’è alcuna ragione di allarmarsi. La malattia non è infatti presente nel nostro Paese, e i soli casi riscontrati riguardano persone che sono emigrate dall’America Latina o turisti di ritorno da viaggi in queste aree.

In questo articolo vogliamo fare chiarezza in merito alla tripanosomiasi americana, vedremo quale cimice trasmette la malattia di Chagas, quali sono le cure e come ridurre il rischio di ammalarsi.

Prima di addentrarci nell’argomento, devi sapere che la pronuncia corretta della parola “Chagas” è “ciagas”. Il nome deriva dal medico brasiliano Carlos Chagas, che per primo scoprì la malattia nel 1909.

Malattia di Chagas: trasmissione

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La malattia di Chagas non può essere trasmessa da persona a persona come una comune influenza o un raffreddore, né è possibile trasmetterla attraverso il contatto casuale con persone infette.

Il paziente viene infettato attraverso la puntura di una cimice triatomina infetta. Durante la notte, questi animali escono fuori dai loro nascondigli, pungono gli esseri umani e, mentre si nutrono del loro sangue, depositano delle feci contenenti i protozoi responsabili dell’infezione.

Questi ultimi, penetrano nella pelle attraverso la ferita o attraverso le mucose, andando a infettare il soggetto.

Altre modalità di contagio

In rari casi, la malattia può essere trasmessa anche consumando bevande o cibi crudi infettati dalle cimici o dalle loro feci contaminate.

Il contagio, però, può avvenire anche durante la gravidanza, da una madre infetta al proprio bambino (trasmissione congenita). I protozoi, infatti, possono attraversare la placenta e provocare seri danni al feto, aumentando il rischio di aborto spontaneo.

Un’ultima modalità di contagio della malattia di Chagas avviene attraverso donazione di sangue o trapianto di organi da un donatore infetto. Questa evenienza è del tutto da escludere in Italia, poiché vigono stretti controlli e regole rigide nella selezione del donatore, il quale viene sottoposto ad attenti esami di screening, proprio allo scopo di impedire la trasmissione di questa o altre patologie.

Quale cimice trasmette la malattia di Chagas?

La malattia di Chagas viene trasmessa, nella stragrande maggioranza dei casi, da cimici infettate dal protozoo “Trypanosoma cruzi” (trasmissione vettoriale). Le cimici in questione fanno parte del sottogruppo delle Triatominae (come Triatoma infestans e Rhodnius prolixus), e sono membri della famiglia delle Reduviidae.

Queste particolari cimici sono anche note con il nome di “kissing bugs” (insetti che baciano), poiché hanno l’abitudine di pungere intorno alla bocca dell’ospite, ma sono definite anche con il nome di insetti vampiri o cimici assassine.

Si tratta di animali diffusi in America Centrale e in Sud America, la cui lunghezza può andare da 1 a 4 centimetri.

Malattia di Chagas: zone endemiche

Questa malattia è prevalentemente diffusa nelle aree rurali e più povere del Messico e in America centrale e meridionale.

In queste zone, infatti, le cimici possono prosperare in quello che, per loro, rappresenta un habitat ideale. I tetti delle case sono spesso costruiti con paglia e fango, e le cimici possono trovare un rifugio tranquillo durante il giorno.

Secondo le stime, nel mondo sarebbero circa 8 milioni le persone in Messico, America Centrale e Sud America affette da un’infezione da Trypanosoma cruzi, molte delle quali non sanno di essere state infettate.

Di queste, la maggior parte vive nelle aree endemiche. Quelle che vivono in altre aree del mondo hanno contratto la malattia mentre si trovavano nelle regioni dell’America Latina.

Malattia di Chagas: sintomi

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I sintomi della tripanosomiasi americana si manifestano, generalmente, a distanza di 1 o 2 settimane dall’ingresso del protozoo nell’organismo dell’ospite. La malattia è contraddistinta da 3 diverse fasi:

Prima fase

In corrispondenza della puntura si noterà la comparsa di un nodulo rosso e gonfio. Potranno comparire anche altri sintomi come:

  • Febbre
  • Ingrossamento dei linfonodi
  • Aumento di volume del fegato e della milza
  • Stanchezza
  • Vomito
  • Mal di testa
  • Diarrea
  • Inappetenza.

Seconda fase

La malattia diventa asintomatica. I risultati degli esami possono apparire del tutto normali, ma in realtà l’infezione sta progredendo in modo silente.

Terza fase

Dopo un lungo periodo di quiescenza, possono manifestarsi i sintomi più gravi della malattia. Il paziente può sviluppare disturbi cardiaci (cuore ingrossato, insufficienza cardiaca, alterazione del ritmo cardiaco o arresto cardiaco) e gastrointestinali (ingrossamento dell’esofago o del colon), con conseguenze che possono ridurne l’aspettativa di vita.

Fra i sintomi della malattia di Chagas rientra l’acalasia, che, oltre alla difficoltà di deglutizione, può causare rigurgito di cibo o liquidi, con conseguente rischio di sviluppare una polmonite da aspirazione o ab ingestis.

Malattia di Chagas: diagnosi

Poiché si tratta di una malattia non comune nel nostro Paese, chi teme di aver contratto la malattia di Chagas dovrà rivolgersi al proprio medico di base o a un medico esperto in malattie tropicali o infettive.

Per formulare la diagnosi, saranno necessari esami del sangue per la ricerca di anticorpi contro il protozoo responsabile e test diagnostici come elettrocardiogramma o esami di diagnostica per immagini, per valutare l’eventuale presenza di danni al cuore, allo stomaco o ad altri organi.

Malattia di Chagas: cure

Come curare la malattia di Chagas? Le cure per questa infezione si basano in primo luogo sulla somministrazione di un farmaco in grado di eliminare i protozoi responsabili della patologia (trattamento antiparassitario).

I farmaci a disposizione per trattare questa malattia infettiva sono due, il nifurtimox o benznidazolo, ma nessuno dei due può curare i danni cardiaci o gastrointestinali causati dalla parassitosi. Peraltro, maggiore è il tempo intercorso tra l’esordio dell’infezione e l’inizio del trattamento, minori saranno le possibilità di guarigione completa per il paziente, per cui l’efficacia del farmaco è maggiore negli stadi iniziali della malattia, ossia nella fase acuta.

Purtroppo, però, a causa della natura spesso asintomatica della malattia, molte persone potrebbero non essere consapevoli di aver contratto questa condizione, andando incontro a conseguenze anche molto gravi o persino letali.

Entrambi i farmaci, inoltre, non possono essere somministrati alle donne in gravidanza o alle persone affette da gravi malattie epatiche o renali. Nel caso delle donne in gravidanza, bisognerà attendere il parto prima di poter avviare le necessarie cure per la malattia di Chagas.

Malattie di Chagas cure: trattamento sintomatico

Per trattare i danni agli organi causati dalla malattia (trattamento sintomatico), saranno necessari ulteriori approcci farmacologici, medici o chirurgici.

Per il trattamento, sarà dunque necessario il coinvolgimento di altre figure mediche, come un cardiologo o un gastroenterologo.

Prevenzione

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Ad oggi, non esiste ancora un farmaco o un vaccino su larga scala in grado di prevenire l’infezione. I soli mezzi a disposizione per ridurre il rischio di ammalarsi, consistono nel limitare l’esposizione alle cimici che possono trasmettere il protozoo Trypanosoma cruzi.

Per far ciò, è necessario adottare strategie e barriere protettive, come:

  1. Zanzariere nebulizzate con insetticidi, da posizionare specialmente nella zona intorno al letto
  2. Applicare dei repellenti per insetti sulla pelle
  3. Indossare degli abiti sufficientemente protettivi
  4. Riparare eventuali crepe nei muri o nei tetti, per limitare l’ingresso delle triatomine negli ambienti domestici
  5. Utilizzo periodico di insetticidi a lunga durata e disinfestazione
  6. Miglioramento delle norme igieniche, come lavare più spesso le mani e igienizzare gli ambienti
  7. Potenziamento dei programmi di sorveglianza epidemiologica nelle zone a rischio
  8. Fornire le cure necessarie alle persone affette dalla malattia di Chagas
  9. Evitare di dormire in case con tetti in adobe, costruiti con argilla, paglia e sabbia,

Se ti trovi in viaggio in un Paese in cui la malattia è endemica, segui tutti questi consigli, e ricorda di non consumare cibi o bevande crude (insalate, verdure, frutta o succhi di frutta non pastorizzati) o preparate in condizioni poco igieniche.

Fonti

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