
Le malattie fungine che colpiscono l’olivo rappresentano una sfida continua per la produttività degli oliveti e la qualità degli oli prodotti. Nel 2025, i principali patogeni identificati includono la Spilocaea oleaginea, responsabile dell’Occhio di pavone, il Colletotrichum gloeosporioides, che causa la Lebbra dell’olivo, e il Pseudocercospora cladosporioides, agente della Cercosporiosi o Piombatura dell’olivo. Questi funghi patogeni sono altamente specializzati nell’infettare l’olivo, portando a una caduta prematura delle foglie, a una debilitazione generale della pianta e a conseguenze negative sulla produzione di olive. Le olive infette possono cadere prematuramente e l’olio derivante da esse può presentare un’elevata acidità e perossidi.
Altre problematiche fungine
A queste problematiche si aggiungono altre crittogame che possono causare marciumi radicali e del colletto, particolarmente in condizioni di suolo umido e mal drenato, come nel caso delle Phytophthora spp.. Le malattie del legno, come quelle provocate dalle Botryosphaeriacee, in particolare il Neofusicoccum spp., possono causare cancri rameali, disseccamenti e una riduzione significativa della produttività, specialmente in piante già stressate da fattori ambientali.
Interventi di difesa
Per affrontare questi patogeni, gli agricoltori si avvalgono di diversi prodotti, ognuno con specifici principi attivi e modalità d’azione, che possono essere preventivi o curativi. Tra i più utilizzati ci sono i prodotti rameici, che costituiscono le sostanze attive tradizionali, insieme a fungicidi mirati come la dodina, il fosfonato di potassio, il piraclostrobin e il difenoconazolo, che offrono soluzioni specifiche per combattere determinate infezioni. Questi fungicidi non solo sono efficaci contro molte malattie fogliari, ma stimolano anche le difese naturali della pianta, contribuendo a una maggiore resistenza.
Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse verso l’uso di microrganismi, come Bacillus subtilis, che rappresentano un’alternativa biologica e sostenibile, apprezzata per le pratiche agricole. La difesa dell’olivo richiede quindi un approccio integrato, che unisca i vari trattamenti in modo sinergico e sostenibile, per garantire una protezione efficace contro i patogeni.
Prodotti utili e dosaggio
Nel 2025, si delineano le principali categorie di prodotti fungicidi, insieme alle strategie di utilizzo più efficaci.
Rameici
- Rame idrossido: efficace contro l’Occhio di pavone e altre patologie, crea uno strato protettivo (es. Kocide 2000 200 g/hl).
- Rame ossicloruro: attivo contro una vasta gamma di parassiti fungini, offre un’azione schermante (es. Ossiclor 35 WG Green 210-360 g/hl).
- Rame ossido: ha lunga persistenza e capacità di aderire alle superfici vegetali (es. Cobre Nordox 75 WG 100-200 g/hl).
- Solfato di rame neutralizzato: garantisce un controllo fungino affidabile (es. Poltiglia 20 WG GREEN 250-500 g/hl).
- Solfato tribasico di rame: di lunga persistenza (es. Cuprofix® Ultra Disperss® 85-200 g/hl).
Altri fungicidi
- Dodina: efficace in condizioni di alta pressione della malattia (es. Syllit 544 SC 125-165 g/hl).
- Fosfonato di potassio: ha un’azione sistemica, stimolando le difese naturali della pianta.
- Piraclostrobin: appartiene alla famiglia delle strobilurine, noti per l’azione preventiva e curativa.
- Strobilurine: fungicidi di origine naturale o sintetica, come l’Azoxystrobin e il Trifloxystrobin, offrono protezione prolungata e favoriscono il vigore della pianta.
- Bacillus subtilis QST 713: batterio benefico utilizzato in olivicoltura contro patogeni fungini e batterici (il Serenade Aso agisce su Occhio di pavone, Lebbra e Rogna, con dosi di 4-8 L/ha, massimo 6 trattamenti per anno).
Fungicidi non di sintesi
- Bicarbonato di potassio: modifica il pH delle superfici vegetali, creando un ambiente sfavorevole alla proliferazione dei funghi (500-1000 g/hl o 5-10 kg/ha).
- Bicarbonato di sodio: simile al bicarbonato di potassio, agisce sul pH per impedire lo sviluppo di patogeni (500-1000 g/hl o 5-10 kg/ha).
- Sapone molle di potassio: aiuta a gestire i parassiti e riduce la pressione dei funghi (300-500 ml/hl o 3-5 l/ha).
- Olio di neem: estratto vegetale con proprietà antifungine e insetticide, ideale per protezione prolungata (300-500 ml/hl o 3-5 l/ha).
- Zolfo: uno dei fungicidi tradizionali, da applicare con cautela per evitare ustioni fogliari.
Strategia di trattamento combinata
L’approccio integrato per la difesa dell’olivo prevede l’alternanza e la combinazione di trattamenti per garantire una protezione completa. Tra le strategie più efficaci, si evidenziano:
- Rameici: per una copertura ampia contro diversi patogeni.
- Fosfonato di potassio: per stimolare le difese della pianta.
- Strobilurine: per il controllo delle malattie fogliari e la protezione dei frutti.
- Fungicidi naturali: per un’azione di supporto e riduzione della pressione dei patogeni.