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Malattie infettive: alcuni antidepressivi possono aiutare a combatterle

Alcuni antidepressivi potrebbero essere impiegati per trattare una vasta gamma di malattie causate da batteri che vivono all'interno delle cellule. Ecco cosa rivela un nuovo studio.

Malattie infettive: alcuni antidepressivi possono aiutare a combatterle

Alcuni antidepressivi potrebbero essere usati per trattare una vasta gamma di malattie causate da batteri che vivono all’interno delle cellule.

Questo è ciò che emerge da un nuovo studio pubblicato dai ricercatori della Virginia Commonwealth University School of Medicine sulle pagine della rivista Life Science Alliance, secondo cui i farmaci antidepressivi triciclici (tra cui desipramina, amitriptilina e nortriptilina) hanno dimostrato di poter arrestare la crescita di quattro diversi patogeni batterici intracellulari nella coltura cellulare e nei modelli animali.

Alla base del meccanismo scoperto dagli esperti vi sarebbe la capacità di questi tipi di farmaci di influenzare il livello di colesterolo nelle cellule, un nutriente chiave utilizzato da molti agenti patogeni intracellulari.

Gli antibiotici tetracicline sono generalmente prescritti per trattare le infezioni batteriche intracellulari, poiché riescono ad attraversare le membrane cellulari per raggiungere i microbi. Tuttavia, tali antibiotici possono causare reazioni allergiche in alcuni pazienti, e sono sconsigliati durante la gravidanza e nei bambini. Inoltre, in alcuni batteri intracellulari è stata segnalata la resistenza a questi antibiotici.

Gli autori spiegano che sarebbe molto utile avere a disposizione una classe di farmaci per trattare tali malattie in pazienti per i quali le tetracicline sono controindicate. Questi farmaci, in questo caso gli antidepressivi triciclici, potrebbero fornire un’alternativa agli antibiotici o anche essere utilizzati in combinazione con essi, per trattare infezioni che in genere richiedono cicli prolungati di terapia antibiotica, come quelle causate da Chlamydia pneumoniae e Coxiella burnetii.

via | Eurekalert
Foto da Pixabay

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