Mamme, attenzione agli energy drink: minacciano la salute del cuore dei bambini
E non solo: anche il sistema nervoso è a rischio. Ecco gli effetti rilevati da un recente studio
La maggior parte delle mamme non si stupirà nel sentirsi dire che è meglio non permettere ai bambini di bere energy drink. Eppure il consumo di queste bevande da parte dei piccoli di casa è un problema reale nella società occidentale, tanto che negli Stati Uniti più del 40% dei casi di intossicazione associati alla loro assunzione riguarda proprio bambini di età inferiore ai 6 anni.
A puntare i riflettori sul problema è stata la presentazione alla Scientific Session 2014 dell’American Heart Association, organizzata qualche settimana fa a Chicago, di uno studio che si è concentrato proprio sull’analisi dei casi di intossicazione da energy drink. I dati raccolti da 55 centri antiveleno statunitensi tra l’ottobre 2010 e il settembre 2013 parlano di oltre 5 mila casi di assunzione di queste bevande da parte di bambini piccoli, il 40% dei quali non intenzionali.
Le conseguenze sono più gravi di quanto si potrebbe immaginare: Steven Lipshultz, pediatra del Children’s Hospital of Michigan di Detroit e responsabile dello studio, ha parlato di seri sintomi a livello cardiaco e neurologico. Nel 57% dei casi con effetti di questo tipo i bambini hanno avuto a che fare con alterazioni del battito cardiaco e della conduzione elettrica del cuore, mentre nel 55% dei casi è stata descritta la comparsa di convulsioni.
Quali siano i meccanismi alla base di questi effetti non è ancora stato chiarito. Ciò che è certo è che alcuni energy drink possono arrivare a contenere 400 mg di caffeina a lattina, una quantità pari a quella presente in almeno 4 tazzine di caffè. Per gli adulti ciò non corrisponde a un pericolo di intossicazione, ma per un bambino sotto i 12 anni – per cui il limite massimo di tolleranza è 2,5 mg per chilo corporeo – si tratta di una dose pericolosa. Anche gli adolescenti – nel cui caso il limite è di 100 mg al giorno – dovrebbero evitare di consumare prodotti di questo tipo.
Il messaggio per le mamme è chiaro. Come ha sottolineato Lipshultz
gli energy drink non trovano spazio nell’alimentazione dell’infanzia.
I ricercatori hanno lanciato un appello all’indicazione in etichetta non solo dei livelli di caffeina, ma anche dei potenziali rischi per la salute associati al suo consumo. All’atto pratico ciò che conta davvero è evitare che i bambini finiscano per bere energy drink: che si tratti di un errore o di un atto volontario, a rimetterci è sempre la loro incolumità.
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Via | Wayne State University