Mangiare male aumenta il rischio di demenza
Una dieta poco sana è collegata a un maggior rischio di soffrire di demenza. Lo conferma questo nuovo studio.
Seguire una dieta malsana è collegata a un maggior rischio di soffrire di demenza. A suggerirlo è un nuovo studio condotto dai membri dell’Università giapponese di Kyushu e pubblicato sulle pagine della rivista Neurology, secondo cui una cattiva alimentazione potrebbe essere collegata a un aumento del 52-74% del rischio di soffrire di demenza e Alzheimer.
Nello specifico, sembra che il consumo eccessivo di cibi grassi, come margarina, salatini, patate fritte surgelate, dadi da brodo, cibo da asporto e pesce surgelato e impanato possa seriamente aumentare i rischi per la salute del nostro cervello.
I rischi dei grassi trans per la salute
Per il loro studio, gli autori hanno coinvolto un campione di più di 1628 persone over-60, ed hanno osservato che 377 di queste persone si erano ammalate di qualche forma di demenza. Esaminando i campioni di sangue prelevati dai volontari sarebbe emerso che, fra coloro che presentavano eccessivi livelli di grassi trans, i nuovi casi di demenza erano 29,8 su 1000 persone ogni anno, mentre in coloro che avevano livelli di grassi trans più bassi i casi erano 21,3 su un campione di 1000 persone.
Alla luce di quanto emerso, gli autori hanno stimato che gli eccessivi livelli di grassi trans sono collegati a un rischio di demenza maggiore del 52-74%, e spiegano che i cibi industriali sono quelli che contengono la maggior parte di questi tipi di grassi dannosi per la nostra salute, quindi saranno proprio questi quelli che bisognerà evitare per proteggere la propria salute.
via | Ansa
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