Le melanzane fanno male al fegato?
Le melanzane sono un ortaggio tipico della dieta mediterranea. Sono ricche di benefici: contengono molte fibre, acqua, sali minerali come magnesio e potassio, ma anche molte vitamine. Aiutano il fegato e il pancreas a depurarsi, eliminando le tossine in eccesso nell'organismo. Attenzione, però, a non esagerare con il suo consumo. Inoltre, mai mangiarle crude, perché contengono solanina, una sostanza tossica che può avere conseguenze gravi sulla nostra salute
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Le melanzane sono un frutto dell’orto che amiamo portare sulle nostre tavole. La dieta mediterranea propone tante ricette a base di questo ortaggio, che appartiene alla famiglia delle Solanaceae, come le patate. Sono ricche di fibre, acqua, sali minerali come magnesio e potassio, vitamine. Tanti i benefici delle melanzane, ma esistono anche delle controindicazioni? Ci sono persone che non dovrebbero assumere questo ortaggio? Si crede che le melanzane possano fare male al fegato: scopriamo se è vero o se è solo l’ennesima leggenda metropolitana legata al mondo del cibo.
Melanzane e fegato, fanno male oppure no?
È credenza popolare che le melanzane possano fare male al fegato. In realtà è tutto l’opposto. Questo ortaggio, infatti, ha un effetto positivo su questo organo interno, favorendo la sua depurazione, così come quella del pancreas. Per la funzionalità epatica sono un toccasana, perché sono in grado di liberare il corpo dalle tossine, migliorando la salute dei seni e delle vie urinarie.
Inoltre, le melanzane, essendo ricche di fibre, acqua, sali minerali come magnesio e potassio, vitamine (in particolare A, B, C e K), apportano tanti benefici alla nostra salute:
- migliorano l’attività intestinale
- svolgono azione drenante
- sono sazianti, quindi ideali per chi è a dieta e vuole perdere peso
- aiutano a combattere il colesterolo
- sono un toccasana per chi soffre spesso di cancri, anemia, ipertensione, gotta, arteriosclerosi
- hanno proprietà antiossidanti
- rinforzano le difese immunitarie
- migliorano la salute della pelle
Inoltre, le melanzane, avendo un alto contenuto di acqua al loro interno, aiutano ad evitare ristagni, a favorire la circolazione del sangue e dei liquidi, a evitare stipsi e gonfiori. Sono anche povere di calorie: ogni 100 grammi ne contiamo solo 18.
L’importante è cuocere le melanzane con cotture light, evitando la frittura: saranno perfette le melanzane grigliate o arrostite, condite con poco olio extravergine di oliva.
Chi non può mangiare le melanzane?
Chi è allergico dovrebbe prestare attenzione al consumo di melanzane. L’ortaggio, infatti, contiene istamina e quindi può favorire l’insorgenza di reazioni allergiche. Non dobbiamo poi dimenticare che nelle melanzane è contenuta anche la nicotina, in quantità decisamente ridotte: non dobbiamo allarmarci, ma è meglio non esagerare con il consumo di questo prodotto dell’orto.
Attenzione a consumare solo melanzane fresche. Se la pelle dell’ortaggio è marrone, opaca, rugosa, ha cicatrici, forse è andata a male ed è meglio evitare di consumarla.
Inoltre, se si soffre di gastrite ci sono degli alimenti che andrebbero evitati, perché possono provocare acidità o aumentarla. Di solito le melanzane sono da evitare, proprio come i pomodori, i peperoni, il cioccolato o il caffè, alimenti altamente acidi.
Quali sono le controindicazioni delle melanzane?
Mai consumare le melanzane crude. L’ortaggio non cotto contiene un’alta quantità di solanina, una sostanza che è tossica. Se assunta in grandi quantità, può dare sintomi come:
- sonnolenza
- disturbi gastrici
- mal di testa
- stanchezza e spossatezza
- febbre
- irritazione della mucosa gastrica
- emolisi
Questa sostanza alcaloidea glicosilata tossica la troviamo anche nelle patate germogliate e nei pomodori. Le melanzane vanno sempre mangiate cotte, perché il calore riduce la solanina.