Memoria e odori, il cervello ricorda il profumo delle emozioni
Emozioni del passato: a volte ritornano, evocate da profumi e sapori.
Emozioni, memoria, sapori ed odori sono strettamente correlati. I nostri primi ricordi sono spesso associati ad un odore particolare. Non a caso le emozioni che abbiamo vissuto nei primi anni di vita si ripresentano, anche a distanza di anni, evocate da una fraganza o da un sapore particolare. Proust e la madeleine della zia Léonie insegnano.
Non tutti gli odori ed i sapori richiamano però alla mente emozioni e sensazioni del nostro passato. Solitamente accade con odori percepiti prima dei cinque anni di età e con fragranze insolite, che non sono comuni nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, l’odore di barbecue tipico di un campeggio, un profumo raro, un cibo assaggiato per la prima volta molti anni prima e da allora mai più assaporato…
Ma cosa si nasconde dietro a queste associazioni ricordi/odori? Se ne parla in un recente articolo pubblicato su Psychological Science: il nostro bulbo olfattivo è collegato sia all’amigdala (centro delle emozioni) sia all’ippocampo, area del cervello coinvolta nella memoria.
Nella storia biologica dell’uomo gli odori ed i sapori da sempre sono stati associati alla sopravvivenza, perché ci consentono di evitare i cibi avariati e velenosi. Ecco perché l’associazione odore buono/ricordo positivo, odore cattivo/ricordo negativo avviene dunque piuttosto velocemente nel cervello. Ed ecco perché alcuni odori influenzano, più di altri, il nostro stato d’animo.
D’altra parte, ne parlavamo qualche giorno fa a proposito della psicologia dell’attrazione, in diverse culture alcuni odori sono stati associati ad esperienze negative ed ancora oggi influenzano nella scelta di un partner. In Giappone, ad esempio, la lunga tradizione dei matrimoni combinati che portava a stare a stretto contatto con estranei, spesso poco attraenti, ha reso particolarmente sgradevoli ai giapponesi gli odori corporei, in particolare l’odore del sudore.
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