Meningoencefalite da zecche: sintomi, prevenzione e terapia
La meningoencefalite da zecche è una malattia causata dal virus arborvirus che si contrare con il morso della zecca.
La meningoencefalite da zecche o meningoencefalite primaverile-estiva è una malattia virale acuta del sistema nervoso centrale, causata dal morso di zecca che trasmette un arborvirus appartenente al genere Flavivirus. Le zecche hanno un ruolo sia di serbatoi sia di vettore. Quali sono i sintomi di questa malattia?
Nella maggior parte dei casi l’infezione è asintomatica, e questo è il problema numero uno. Se invece si manifestano i sintomi, la malattia ha spesso un andamento bifasico: dopo un primo episodio simil-influenzale (ebbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni) si ha un periodo di relativo benessere della durata di 7-10 giorni, cui segue la malattia vera e propria. Molto spesso non ci si rende conto di essere stati morsi da una zecca. Se ne avete il sospetto conviene avvertire subito il medico.
Nel 10-20 per cento di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite, paralisi flaccida a esito mortale nell’1% dei casi). Nei bambini e nei soggetti più giovani la Tbe mostra generalmente un decorso più mite, con progressivo aumento della severità al progredire dell’età.
La prevenzione è molto importante: evitate – nelle aree interessate dalla malattia – di percorre sentieri che non siano guidati, di camminare con pantaloncini corti nell’erba alta, utilizzate abiti chiari e soprattutto dopo una passeggiata ispezionate la cute. La rimozione della zecca va effettuata utilizzando una pinzetta con un leggero movimento di trazione-rotazione. Prima della rimozione della zecca non vanno invece usati olio e alcool o altre sostanze emollienti o disinfettanti per evitare che la stessa rigurgiti.
Come si cura? Dal 2006 esiste un vaccino che prevede la somministrazione di tre dosi (all’età di 0, 1-3 mesi, 9-12 mesi) con richiami a cadenza triennale, per via intramuscolare, preferibilmente nella regione deltoidea.
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