La professione del radiologo sta affrontando sfide significative in molti Paesi europei, dove il numero di specialisti è in calo. Attualmente, si stimano circa 120.000 radiologi in Europa, di cui 14.000 in Italia, un dato che rende difficile far fronte alla crescente domanda di esami diagnostici. Tuttavia, l’intelligenza artificiale (IA) si sta rivelando un valido alleato, contribuendo a ridurre i tempi di attesa e migliorare la precisione diagnostica, abbattendo il rischio di errori. Il settore della Radiologia medica, che registra annualmente 340 milioni di esami nel mondo, tra cui TC, Raggi X, PET e Risonanza Magnetica (MRI), sta vivendo rapidi progressi grazie alla ricerca, ma anche nuove sfide emergono. Questi temi sono al centro del Congresso Europeo di Radiologia (ECR) che si svolge a Vienna dal 1 al 5 marzo 2025, con la partecipazione di migliaia di esperti del settore.
La carenza di radiologi è un problema crescente, come sottolineato da Michael Fuchsjager, presidente della Società Europea di Imaging Mammario (EUSOB). “La Radiologia è il punto di partenza per ogni paziente”, afferma Fuchsjager, evidenziando l’importanza di questa figura professionale nel percorso di cura. La domanda di esami radiologici è in aumento, in particolare in una popolazione che invecchia e in un contesto dove le tecniche di imaging diventano sempre più centrali nella medicina di precisione. Pertanto, è cruciale ottimizzare le risorse umane e i tempi di lavoro. L’IA emerge come una soluzione promettente, in grado di supportare i radiologi e migliorare l’efficienza del servizio. Gli esperti avvertono, tuttavia, che l’IA non potrà mai sostituire completamente il giudizio umano, ma può ridurre significativamente il margine di errore diagnostico, che attualmente si attesta attorno ai 40 milioni di errori all’anno nel mondo.
Durante il Congresso, è stata presentata una piattaforma innovativa in cloud chiamata ‘Calantic’, che offre ai radiologi diverse applicazioni per la refertazione in vari ambiti, con un’accuratezza del 95%. Questa tecnologia è già in uso in diversi Paesi e si sta valutando la sua implementazione in alcuni ospedali italiani. Un altro esempio significativo è l’applicazione dell’IA nella predizione del rischio di tumore al seno. Silvia Rodrigo, del MD Cancer Center di Madrid, ha illustrato come, dopo aver “istruito” il software con un ampio database di esami mammografici, l’IA possa stimare il rischio di insorgenza del cancro nei cinque anni successivi, analizzando la mammografia di una paziente. Questa innovazione rappresenta un passo avanti importante nella prevenzione e nella diagnosi precoce dei tumori.
Un’altra sfida che il settore della radiologia deve affrontare riguarda l’impatto ambientale. Per ridurre il consumo energetico e l’inquinamento, si stanno sviluppando macchinari a basso consumo e sistemi innovativi per la gestione delle scorie. I mezzi di contrasto utilizzati nelle MRI, spesso a base di iodio e gadolinio, sono materiali rari e costosi. Durante il Congresso è stato presentato uno studio di fase 3, denominato ‘Quanti’, che ha dimostrato come un nuovo agente di contrasto a base di gadolinio, il gadoquatrane, possa garantire la stessa efficacia visiva utilizzando il 60% in meno di gadolinio rispetto ai mezzi di contrasto tradizionali. Lo studio ha coinvolto 808 pazienti in 15 Paesi, compresa l’Italia, e rappresenta una significativa innovazione, soprattutto per i pazienti che necessitano di esami ripetuti e per i bambini. Benjamin Liu, primo ricercatore della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, ha evidenziato l’importanza di somministrare sempre i farmaci alla dose più bassa efficace, per garantire la sicurezza dei pazienti.
Il Congresso Europeo di Radiologia continua a essere un’importante piattaforma per discutere le sfide e le opportunità del settore, evidenziando come l’innovazione tecnologica e l’IA possano contribuire a migliorare la qualità della cura e l’efficienza dei servizi sanitari.