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Menopausa, attenzione alle vampate: se precoci aumentano i rischi per il cuore

Secondo nuovi studi questi sintomi possono essere utilizzati come un indicatore del rischio cardiovascolare anche in caso di menopausa precoce

Menopausa, attenzione alle vampate: se precoci aumentano i rischi per il cuore

Per alcune donne la menopausa arriva prima del previsto, con tutti i problemi che ne conseguono. Oltre a quelli psicologici non bisogna trascurare nemmeno quelli fisici, primi fra tutti sintomi come le vampate, che insieme alle sudorazioni notturne colpiscono il 70% circa delle donne alle prese con questo importante cambiamento. L’improvviso aumento della temperatura percepito in caso di vampate non deve però essere visto solo come una socciatura: la sua comparsa può infatti essere un importante indicatore dei rischi cui sono esposti il cuore e le arterie delle donne.

A dare questo nuovo punto di vista sono i risultati di due studi presentati dall’esperta dell’Università di Pittsburgh Rebecca Thurston alla 64ma Sessione Scientifica Annuale dell’American College of Cardiology di San Diego. Studiando l’associazione tra le vampate e la dilatazione flusso-mediata, parametro che indica la funzionalità dell’endotelio che riveste la parete interna dei vasi sanguigni, Thurston e colleghi hanno scoperto che anche quando sono precoci le vampate sono associate a un aumento del rischio cardiovascolare.

Il problema non è necessariamente associato alla menopausa precoce propriamente detta (quella, cioè, con cui si ha a che fare prima dei 42 anni di età), ma riguarda più in generale tutte le donne che passano alla fase della lor vita non più fertile prima dei 52 anni. Thurston ha infatti spiegato che in media prima dei 52 anni le donne che devono lottare contro le vampate sono caratterizzate da una dilatazione flusso-mediata inferiore del 3% rispetto a quelle che non hanno a che fare con questo sintomo. La riduzione può però essere anche molto maggiore, ed aumenta all’aumentare del numero di vampate con cui si ha a che fare nelle 24 ore. Ne bastano, ad esempio, 10 per ridurre la dilatazione flusso-mediata addirittura del 50%.

La funzione endoteliale è molto importante per la salute cardiovascolare e spesso è la prima ad essere persa nel processo aterosclerotico, quindi è un marcatore precoce di rischio cardiovascolare

spiega l’esperta.

Dato che gli attuali algoritmi per calcolare il rischio cardiovascolare non riescono a predire sempre bene il rischio di malattie cardiovascolari nelle donne di mezza età – ha spiegato Thurston – comprendere meglio il ruolo che potrebbe essere giocato dai sintomi vasomotori nella salute vascolare potrebbe aiutare a identificare le donne a rischio.

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Via | ScienceDaily

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