Messaggeri sessuali, ecco come agiscono le molecole del sesso
Scoperte le proteine su cui agiscono i messaggeri sessuali per attivare l'istinto del sesso. I dettagli dello studio pubblicato su Nature Neuroscience
I messaggeri sessuali agiscono sui neuroni attivando due proteine che mettono in moto l’istinto sessuale. A scoprire il meccanismo d’azione delle molecole del sesso è stato un gruppo di ricercatori guidato da Ron Yu dello Stowers Institute for Medical Research di Kansas City (Stati Uniti).
Grazie ai risultati di esperimenti condotti sui topi, pubblicati su Nature Neuroscience, gli scienziati hanno scoperto che i feromoni, le molecole che permettono a un topo di capire se un suo simile è maschio o femmina, attivano Trp2 e Sk3, che, a loro volta, attivano i neuroni dell’organo vomerosensoriale presenti nel naso, scatenando, così, l’impulso sessuale. Anche l’essere umano, spiegano i ricercatori, è dotato di quest’organo, che, però, è più piccolo rispetto a quello presente nei topi. Perciò la scoperta effettuata nei topi aiuterà a capire anche i meccanismi che attivano gli impulsi sessuali nella specie umana.
Scendendo nei dettagli della scoperta, Trp2 e Sk3 sono dei canali ionici, cioè proteine presenti sulle membrane delle cellule (neuroni inclusi) che permettono il passaggio di ioni all’interno e all’esterno delle cellule stesse. Misurando questo flusso di ioni nei neuroni dell’organo vomeronasale gli autori di questa ricerca hanno dimostrato che i feromoni fanno aprire o chiudere i canali ionici, creando flussi di ioni che, in definitiva, inviano al cervello messaggi che stimolano l’istinto sessuale.
Il sesso è, quindi, tutta una questione di chimica. Per conoscere gli esatti meccanismi molecolari dell’impulso sessuale nell’uomo sono, però, necessarie altre ricerche. Il funzionamento dell’organo vomeronasale nella specie umana è molto più semplice rispetto a quello riscontrabile nei topi e i risultati fino ad oggi ottenuti sull’azione dei feromoni nell’uomo non hanno ancora permesso di chiarire il loro coinvolgimento nei meccanismi cerebrali del sesso.
Via | Nature Neuroscience
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