Metodo Stamina, per Vannoni la sperimentazione rischia di essere inutile
Lo sfogo del creatore e promotore del Metodo Stamina, che si scaglia contro la sperimentazione accettata dal governo italiano.
Nuove polemiche vanno ad alimentare la già ampia discussione che coinvolge la sperimentazione del Metodo Stamina, la terapia di cura ideata da Davide Vannoni e dal suo team di ricercatori per il trattamento di alcune patologie mediante l’uso delle cellule staminali.
La notizia della polemica è stata riferita dall’AGI riportando alcune dichiarazioni scritte da Davide Vannoni sulla propria pagina Facebook, che lamentavano l’assenza delle richieste specifiche avanzate dalla Stamina Foundation per la richiesta dei protocolli di sperimentazione; per tale motivo, spiega Vannoni, il rischio è che la sperimentazione sia completamente inutile e i 3 milioni di euro stanziati dal Governo in merito siano sostanzialmente soldi sprecati.
Parole dure, quelle di Davide Vannoni, che si scaglia contro la sperimentazione così come è stata accettata dal governo: messa nei termini in cui è stata organizzata e seguita, spiega il fondatore del progetto, si potrà sperimentare il metodo Stamina soltanto per una patologia specifica. Inoltre, è venuto a mancare il CRO, il comitato internazionale che controlla la pratica clinica della sperimentazione, richiesto dalla Stamina Foundation al momento della consegna dei protocolli e mai concesso dal Governo, ma nonostante ciò i protocolli sono stati consegnati il 1 Agosto.
Inoltre il comitato scientifico ha previsto che la metodica venisse applicata solamente su due patologie scelte tra tre indicate dalla Stamina e già in trattamento a Brescia, scatenando reazioni da parte di associazioni e di pazienti che vedevano la sperimentazione come un surrogato delle terapie compassionevoli e, quindi, la possibilità di accedere più velocemente alle cure.
Nonostante queste limitazioni (l’assenza di garanzie di trasparenza della sperimentazione stessa e la formazione di un Comitato Scientifico i cui membri nella maggior parte dei casi si erano già espressi pregiudizievolmente e pubblicamente contro Stamina) e nonostante l’impossibilita’ di ottenere i decreti di nomina del Comitato Scientifico e i decreti attuativi del ministero, si e’ deciso di consegnare ugualmente il protocollo semplificato e standardizzato della metodica.
Davide Vannoni, in un lungo post su Facebook, ha spiegato per punti estesi quali siano i reali problemi della sperimentazione del Metodo Stamina così come è stato accettato dal Governo: in sintesi, il metodo terapeutico è stato snaturato per venire incontro alle rigide esigenze imposte dalla legge italiana sulla sperimentazione medica, eliminando di fatto la possibilità di estendere la cura alle decine di patologie alle quali potrebbe essere applicata; inoltre, la terza fase della sperimentazione potrebbe non vedere mai la luce perché la particolarità del Metodo Stamina è quello di non volere assolutamente favorire l’ingresso di case farmaceutiche per evitare lo scopo di lucro. E aggiunge che la presenza di soggetti contrari al metodo all’interno del comitato scientifico potrebbe pregiudicare la valutazione e la validità del metodo stesso.
I tre milioni investiti sembrano, quindi, sostanzialmente soldi sprecati per le seguenti ragioni:
1. la metodica Stamina è stata di fatto cambiata per adeguarla ad una standardizzazione forzata, portando all’esclusione dei punti di maggiore efficacia e innovazione della stessa.
2. La sperimentazione si limita ad una sola patologia rara a fronte delle 23.000 richieste di cura appartenenti a diverse decine di patologie e su cui la metodica Stamina sta dimostrando la sua efficacia nell’ambito delle cure compassionevoli, senza produrre alcun effetto collaterale sui pazienti.
3. Prevedendo di fatto solo la fase I e II non porterà alcun vantaggio ai pazienti in quanto, non avendo Stamina intenzione di cederla ad una casa farmaceutica, non si potrà mettere in atto alcuna fase III di sperimentazione per renderla una terapia accettata nelle strutture pubbliche.
4. La poca trasparenza della ricerca e l’inserimento nel comitato scientifico, che dovrà non solo disegnare la sperimentazione stessa, ma anche valutare i risultati e stendere i report di ricerca, di soggetti che hanno già manifestato una posizione preconcetta e pregiudizievole verso Stamina e la metodica in oggetto, renderà di fatto poco credibile la valutazione. A ciò si unisce la mancanza di qualunque organo terzo di controllo e di una possibilità di interazione nella sperimentazione da parte di Stamina che è ammessa solo in qualità di osservatore durante le fasi di sperimentazione e di raccolta dei dati clinici. Dati clinici che, essendo proprietà del ministero, non potranno neppure essere accessibili a Stamina.
Vedremo quali saranno le risposte del Governo in merito al lungo attacco di Davide Vannoni e alle sue motivazioni.
Via | AGI, Facebook di Davide Vannoni
Foto | Wired