Metodo Stamina, stop ai rinvii: raggiunto un accordo
Vannoni consegnerà i protocolli il 1 agosto e si dichiara soddisfatto dei riscontri ricevuti all'Istituto Superiore di Sanità. Restano, però, dei punti da chiarire
Sembrano esserci ormai pochi dubbi sul fatto che nonostante le discussioni delle ultime settimane la sperimentazione del metodo Stamina avrà luogo. Durante l’ultimo incontro tenutosi all’Istituto Superiore di Sanità le parti in causa hanno infatti raggiunto un accordo che soddisfa anche le richieste di Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation. Il protocollo della metodica sarà quindi consegnato il 1 agosto al comitato scientifico responsabile delle sperimentazioni.
In base agli accordi raggiunti il lavoro affidato a Stamina sarà maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto.
Dovremo produrre un protocollo per una patologia, un razionale sulla sperimentazione per la patologia e il relativo protocollo clinico
ha spiegato Vannoni, sottolineando:
ho trovato ascolto e dialogo.
Abbiamo ottenuto le rassicurazioni richieste. Non ci saranno modifiche sul metodo che presenteremo, e saremo coinvolti nella scelta delle patologie oggetto della sperimentazione. Non ci saranno invece patologie su cui il metodo non e’ stato applicato a Brescia.
E’ certo che una delle malattie che Vannoni avrebbe voluto includere nella sperimentazione sarà, invece, esclusa. Alcune indiscrezioni sembrano indicare che si tratti della Sma (l’atrofia muscolare spinale), la malattia da cui è affetta la piccola Celeste Carrer.
Su due punti i lavori sono, però, ancora in corso: da un lato, sulla richiesta di Stamina di appoggiarsi ad un ente certificato re internazionale esterno, dall’altro sulla razionalizzazione della proposta di un solo laboratorio per la produzione delle cellule e per due centri vicini.
Preferirei ragionare su un solo laboratorio e due centri per le infusioni in sua prossimità
ha spiegato Vannoni.
Quando differenziamo le cellule non possiamo più congelarle e abbiamo due ore, due ore e mezzo al massimo, per iniettarle.
I biologi formati da Stamina sono soltanto quattro, due dei quali devono necessariamente rimanere a Brescia per garantire le cure ai malati autorizzate dai giudici.