Metodo Stamina, Vannoni scrive a Papa Francesco: “Ci aiuti”
Dopo l'interesse manifestato dal Pontefice nei confronti delle famiglie coinvolte, il presidente di Stamina Foundation chiede di poter somministrare le cure in una clinica in Vaticano
Dopo aver incassato il “no” alla sperimentazione da parte del Ministero della Salute e aver presentato i risultati dei trattamenti somministrati agli Spedali Civili di Brescia, Davide Vannoni, promotore del metodo Stamina, ha chiesto a Papa Francesco un aiuto per poter proseguire le cure all’interno dello Stato Vaticano.
La richiesta arriva al Pontefice attraverso una lettera aperta pubblicata dallo stesso Vannoni sulla sua pagina Facebook.
Ci aiuti a portare gratuitamente queste cure a tutti coloro che vorranno ottenerle
si legge nella lettera
perché la speranza non ha prezzo, ma ha un enorme valore e può segnare il passo per una moralizzazione di questa società che è diventata sempre più impellente.
“Non ho nulla da chierLe per me”
Non ho nulla da chiederLe per me, ma solo per questi bambini, per queste persone malate, per queste vite che stanno espiando, da innocenti, pene degne del peggiore girone infernale.
sottolinea il presidente di Stamina Foundation, che ha deciso di rivolgersi a Papa Francesco anche per l’interesse manifestato dal Pontefice nei confronti delle famiglie coinvolte nella vicenda. Un interesse che, però, si scontrerebbe con le resistenze manifestate da alcune strutture di cura gestite da organi ecclesiastici.
Vannoni ripercorre così la vicenda:
Alcune famiglie in attesa di poter ottenere le cure compassionevoli con il metodo stamina hanno ricevuto una Sua telefonata.
Dopo le Sue telefonate a queste famiglie, si è immediatamente accesa la controreazione di chi, invece, vuole rubare la speranza a queste persone: al convegno dell’Associazione Nazionale Medici Istituti Religiosi Spedalieri è stato estemporaneamente organizzato un convegno contro Stamina, senza contradditorio, senza repliche, ad un’unica voce più vicina alla diffamazione che al dibattito scientifico.
I relatori erano i soliti (Paolo Bianco, Elena Cattaneo, Michele de Luca), tutte persone che combattono per la liberalizzazione della brevettabilità degli embrioni, nonché sostenitori e uno vicepresidente di un’associazione che promuove l’eutanasia. Insomma persone che rappresentano un inno alla morte a partire dagli embrioni per finire agli adulti ed ai bambini malati. Eppure erano lì, ospiti d’onore ad un convegno di medici cattolici, a parlare male di una cura che non conoscono e che sta accendendo, oggettivamente, le speranze in centinaia di migliaia di famiglie in tutta Europa.
Vannoni sottolinea per l’ennesima volta che secondo i dati a sua disposizione (ma non ancora pubblicati su una rivista scientifica) il metodo Stamina è sicuro e privo di effetti collaterali e accusa la politica di essersi fatta “plagiare” da “finti scienziati che hanno usato tutti i mezzi in loro potere per giustificare prese di posizione irrazionali dominate da conflitti di interesse e dispregio della vita”.
Purtroppo anche tra le fila dei medici cattolici ci sono persone di tal fatta
sottolinea il presidente di Stamina.
Uno è arrivato a chiedere ad alcune famiglie disperate 50.000 euro per ogni iniezione ‘compassionevole’ di cellule staminali ottenute da feti abortiti all’interno di una struttura gestita dalla chiesa.
Non solo, Vannoni aggiunge anche che
l’aver voluto appositamente confondere l’approccio della ricerca medica e di base con le cure compassionevoli, ammesse dalla legge, è un atto di disonestà intellettuale che ha prodotto questa condizione di confusione nonché sofferenza e sfiducia in tante famiglie.
Le cure direttamente in Vaticano
Apra la porta a questi malati e conceda loro una possibilità tra le braccia dell’amore e di quella scienza medica che deve ritrovare il suo lato umano nel rispetto per le persone malate e le loro famiglie
chiede Vannoni al Pontefice, precisando:
So che non è in potere del Vaticano cambiare le leggi di uno stato straniero, ma dentro le mura della città Vaticana c’è una clinica e la possibilità in poco tempo di mettere in funzione un laboratorio adeguato per i trapianti atto a salvare la vita a molti di questi bambini e questi adulti in gravi condizioni. Stamina sarebbe disponibile ad operarvi gratuitamente come ha sempre fatto, nel nome di tutti quei malati e di quelle famiglie che si affidano con grande attesa ad un Suo intervento concreto e nel rispetto di coloro che non ce l’hanno fatta, attendendo una risposta da chi, invece, ha scelto di ignorarli.
Ascolti queste famiglie, anche quelle che hanno un figlio o un genitore in cura, chieda ai medici di Sua fiducia di raccogliere il materiale che comprova i miglioramenti ottenuti direttamente da loro e poi, se riterrà, trovi la via per concretizzare una speranza anche per tutti gli altri.