I Millenials malati di perfezionismo
Pare che la colpa sia dei genitori: sempre troppo critici e protettivi, spingono i giovani a manie di perfezionismo.
Secondo una recente indagine della Saint John University di York (Regno Unito) e della Dalhousie University (Canada), i giovani Millenials sarebbero malati di perfezionismo. Questo studio è stato pubblicato su Personality and Social Psychology Review e ha sottolineato come la mania di perfezionismo sia aumentata di parecchio nel corso degli ultimi 25 anni. Inoltre tale mania sembra colpire indistintamente sia uomini che donne. Simon Sherry e Martin M. Smith, due fra gli studiosi che hanno realizzato tale ricerca, hanno così sintetizzato: “Dalla ricerca è emerso che i giovani di oggi sono più perfezionisti che mai”.
I giovani sempre più perfezionisti. Ma di chi è la colpa?
Lo studio ha notato come il perfezionismo sia cresciuto dal 1990 e questo vuol dire che i Millenials ne sono maggiormente affetti. Sono numerose le cause che concorrono a creare una mania di perfezionismo. Fra di esse annoveriamo:
- realtà sempre più competitiva nella quale le prestazioni e l’estrazione sociale contano in maniera eccessiva
- società nella quale la vittoria e l’interesse personale vengono privilegiati
- genitori ipercritici
- genitori troppo protettivi e che esercitano un controllo eccessivo
- i social network che mostrano post con vite “perfette”, ma non realistiche e impossibili
Tutto ciò fa sì che i Millenials siano continuamente bombardati da messaggi e parametri su cui devono misurare costantemente i loro successi o i loro fallimenti.
Secondo gli studiosi, i genitori dovrebbero cominciare ad apprezzare maggiormente i loro figli per ciò che sono e non per ciò che vorrebbero che fossero. Inoltre non dovrebbero criticarli continuamente per il loro aspetto o le loro prestazioni.
Gli studiosi affermano che i genitori dovrebbero essere meno critici e iperprotettivi. Anzi, dovrebbero piuttosto insegnare ai figli concetti come la tolleranza e come sia utile imparare dai propri errori, sottolineando anche l’importanza dell’impegno e non concentrandosi solamente sull’utopia di una perfezione non realistica.
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