Ministero della Salute censura il preservativo dall’opuscolo degli Europei 2012
Non c'è due senza tre, l'ennesima "dimenticanza" del Ministero della Salute quando si parla di preservativo.
Si è trattato di una censura, di una semplice svista? Fatto sta che il preservativo è il grande assente nella traduzione del Ministero della Salute dell’opuscolo dell’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), rivolto ai tifosi che si recheranno in Polonia ed Ucraina per seguire gli Europei 2012.
Lo denuncia la LILA, la Lega italiana per la lotta contro l’Aids, chiedendo al Ministro Renato Balduzzi di rimettere il profilattico, maschile e femminile, al suo posto, ovvero alla voce Infezioni sessualmente trasmesse, tra le forme di prevenzione indicate. Scrive la LILA:
Lo scorso 1° dicembre, Giornata mondiale di lotta contro l’Aids, prima in conferenza stampa e poi nel mezzo delle proteste per la circolare Rai che chiedeva ai redattori di omettere il termine “preservativo”, il ministro della Salute Renato Balduzzi ci aveva rassicurato: il condom è previsto nei nostri programmi di prevenzione. Rassicurazione reiterata in Commissione Nazionale Aids, dove siede anche la Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids. A quanto pare invece nulla è cambiato. E persino in un opuscolo per i tifosi, destinato quindi a persone adulte ed evidentemente sessualmente attive, si preferisce, al solito, fermarsi a un generico “rapporti protetti” e trasformare così un’informazione chiara e pragmatica in una sorta di precetto morale.
E non dimentichiamo che anche sul preservativo femminile in Italia si fa scarsa o nulla informazione e sensibilizzazione, ne parlavamo qui. La LILA rivolge un appello a Balduzzi:
Chiediamo quali bizzarre considerazioni abbiano prodotto l’ennesima censura. Chiediamo anche che la frase venga rimessa al suo posto, e subito. Ministro, ci dimostri che anche i tifosi italiani, come tutti i tifosi del mondo, hanno diritto a informazioni corrette e complete per la salute sessuale.
Qui trovate il testo dell’OMS, qui l’opuscolo tradotto dal Ministero della Salute. Nella foto le due versioni a confronto.
Via | Comunicato stampa