Morbillo: sintomi, cause e trattamento
I sintomi del morbillo, le cause e il trattamento più efficace: scopri cosa bisogna sapere su una delle più comuni malattie dell'infanzia
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Il morbillo è una malattia infettiva tipica dell’infanzia. Proprio come altre malattie infantili (come la varicella o la rosolia), tende quindi a colpire soprattutto i bambini. Questa malattia è altamente contagiosa, ed è provocata da un virus del genere morbillivirus (appartenente alla famiglia dei Paramyxoviridae).
Ad esserne colpiti sono più spesso – ma non solamente – i bambini di età compresa fra 1 a 3 anni. Fortunatamente è possibile prevenire il rischio di contagio grazie al vaccino contro il morbillo.
Ma quali sono i sintomi di questa malattia? Come avviene il contagio? E soprattutto, qual è il trattamento più indicato? Vediamo cosa bisogna sapere sul morbillo e quali sono le più corrette strategie di prevenzione.
Le cause del morbillo
Alla base di questa patologia, che appartiene alle cosiddette malattie esantematiche, vi è un virus del genere morbillivirus, la cui trasmissione è estremamente rapida. Il virus si trasmette infatti attraverso le goccioline di saliva che vengono emesse dalle persone infette, ad esempio durante uno starnuto o un colpo di tosse.
Inoltre, queste goccioline possono depositarsi sulle superfici (come ad esempio le maniglie, un tavolo, giocattoli e altri oggetti), e possono diffondersi attraverso il contatto delle mani con le superfici contaminate.
Chi colpisce?
Potenzialmente il morbillo potrebbe colpire persone di ogni età che non sono state contagiate nel corso della loro vita. In particolar modo, la malattia è maggiormente diffusa fra i bambini di età compresa fra 1 e 3 anni.
Nei mesi che precedono il primo anno di vita, i piccoli godono di una certa immunità, che è stata acquisita per via transplacentare dalla mamma se quest’ultima ha avuto il morbillo o se è stata vaccinata.
Come si diffonde il morbillo?
Quello del morbillo è un virus altamente contagioso e facilmente trasmissibile. Si tratta in effetti di una delle malattie più trasmissibili. Il virus si deposita nel muco del naso e della gola di una persona infetta, e viene diffuso attraverso colpi di tosse e starnuti. Il virus può inoltre sopravvivere a lungo nell’aria dopo che la persona infetta ha emesso le goccioline di muco e saliva.
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I sintomi del morbillo
Sentiamo spesso parlare di morbillo, ma quali sono i sintomi di questa malattia? E come sono le macchie del morbillo? Tale condizione causa un’eruzione cutanea che ha una durata di circa 10 o 20 giorni, ma questo non è il solo sintomo della malattia. Vediamo quali sono gli altri disturbi e sintomi da riconoscere:
- Tosse secca
- Congiuntivite e occhi arrossati
- Febbre che tende ad essere molto alta (può arrivare anche a 40° C)
- Naso che cola
- Comparsa di puntini bianchi e macchie grigio-biancastre dentro la bocca (macchie di Koplik)
- Eruzione cutanea (esantema): l’eruzione si manifesta da 3 a 5 giorni dopo la comparsa dei primi sintomi, ed è caratterizzata da puntini di colore rosso. L’eruzione cutanea si concentrerà prima dietro le orecchie, sulle ascelle e sul viso, quindi si diffonderà su tutto il resto del corpo. La durata sarà di circa una settimana.
Come si manifesta il morbillo negli adulti?
Negli adulti, la malattia può provocare sintomi simili. Potrebbero quindi manifestarsi disturbi come febbre alta, tosse, congiuntivite, comparsa di macchie e bolle rosse che tenderanno ad espandersi.
Quanto dura il morbillo?
La durata dei sintomi va dai 10 ai 20 giorni, durante i quali sarà possibile assumere dei farmaci per alleviarne l’entità e la severità.
Le possibili complicanze del morbillo
Alcune persone credono che il morbillo causi semplicemente un’eruzione cutanea e febbre che tende a sparire nell’arco di una manciata di giorni. La verità però è che questa malattia può causare delle complicazioni.
Come spesso accade infatti, anche il morbillo può dare origine a complicanze più o meno gravi, che possono essere provocate dall’azione diretta del virus o da una sovrapposizione batterica. Le complicanze più comuni consistono in infezioni dell’orecchio o diarrea, mentre quelle meno frequenti ma più gravi includono polmonite ed encefalite, ovvero un’infiammazione dell’encefalo che potrebbe causare danni cerebrali.
Tali complicazioni possono interessare in maggior misura bambini neonati o malnutriti e persone che hanno un sistema immunitario compromesso, come ad esempio pazienti con leucemia o infezione da HIV.
Chi sviluppa simili conseguenze necessiterà di un ricovero in ospedale, per evitare ripercussioni a lungo termine o il decesso del paziente.
Come avviene la diagnosi?
Se tu o il tuo bambino manifestate i sintomi del morbillo, sarà importante informare il medico. La diagnosi di morbillo può essere eseguita infatti già sulla base dei sintomi e delle tipiche manifestazioni cutanee. Il medico osserverà quindi le macchie che si sono formate sulla pelle, e se necessario potrebbe richiedere un esame del sangue per confermare la presenza della malattia.
Le analisi del sangue sono consigliate anche e soprattutto per documentare e monitorare gli eventuali casi di morbillo riscontrati sul territorio.
Trattamento
Cosa fare in caso di morbillo? In primo luogo, se tu o tuo figlio avete contratto la malattia sarà importante evitare il contatto con altre persone, per non rischiare di diffondere ulteriormente il virus.
In realtà non esiste una cura specifica contro questa patologia. È tuttavia senz’altro possibile trattare i sintomi per migliorare le condizioni di salute del paziente. Il medico potrà quindi consigliare la somministrazione di:
- Paracetamolo o ibuprofene, per abbassare la febbre
- Sciroppo, per calmare la tosse
- Gocce oculari, per trattare la congiuntivite e la sensazione di bruciore agli occhi.
In presenza di una concomitante infezione batterica, sarà consigliata la somministrazione di antibiotici.
In alcuni casi, ai bambini con il morbillo viene inoltre somministrata anche la vitamina A, che si è dimostrata efficace nel ridurre il numero di decessi e le manifestazioni più gravi della malattia.
Quanto dura la convalescenza?
I pazienti con il morbillo dovrebbero rimanere a riposo e al caldo fino alla completa guarigione. Se la febbre è alta, può essere utile somministrare cibi leggeri e in forma liquida, come ad esempio un brodo di verdure e del semplice tè.
La convalescenza, dopo la regressione dei sintomi, dovrebbe durare circa 15 giorni, in modo che l’organismo possa riprendersi del tutto.
Vaccino contro il morbillo
Dal momento che il virus del morbillo è estremamente contagioso, prevenire il rischio di infezione non è affatto semplice. Tuttavia, la vaccinazione rappresenta un validissimo strumento di prevenzione.
Il vaccino per il morbillo fa parte dei consueti vaccini pediatrici di routine e dei cosiddetti vaccini vivi attenuati. Viene somministrato come complesso vaccinale sia contro il morbillo che contro parotite e rosolia (Mpr) fra i 12 e i 15 mesi di vita. Una seconda dose verrà poi iniettata fra i 4 e i 6 anni di età.
In caso di imminenti viaggi all’estero, chiedi al pediatra come e quando vaccinare il tuo bambino contro il morbillo e altre malattie.
Effetti collaterali del vaccino
Innanzitutto, ricordiamo che il vaccino (sia quello contro il morbillo che le altre tipologie di vaccini) non causa affatto l’autismo, come molti genitori no-vax continuano purtroppo a credere. Dopo la somministrazione del vaccino, il bambino potrebbe manifestare semplicemente dei sintomi lievi come febbre e una leggera eruzione cutanea. Si tratta di sintomi assolutamente non contagiosi.
Chi non può fare il vaccino?
Come accade per tutti i vaccini, anche nel caso della vaccinazione contro il morbillo vi sono alcune persone che non possono sottoporvisi. In particolar modo, il vaccino morbillo-parotite-rosolia è sconsigliato per le persone con deficit immunitario o per quelle che stanno seguendo una terapia immunosoppressiva.
Anche nelle donne in gravidanza il vaccino per il morbillo è sconsigliato, mentre è invece consigliato per chi è affetto da HIV (ma non da AIDS).
Cosa devi sapere sul morbillo
Il morbillo è una malattia infettiva provocata da un virus del genere morbillivirus, che appartiene alla famiglia dei Paramyxoviridae. La malattia colpisce spesso – ma non solo – bambini da 1 a 3 anni di età, e può essere trasmessa attraverso le goccioline di saliva emesse durante un colpo di tosse o uno starnuto.
La trasmissione della malattia può avvenire solo da persona a persona. E’ tuttavia possibile prevenire il contagio grazie al vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Vaccino Mpr).