Benessereblog Salute Morbo di Parkinson, un integratore per migliorare la qualità della vita

Morbo di Parkinson, un integratore per migliorare la qualità della vita

Contro il morbo di Parkinson alcuni ricercatori hanno scoperto che un integratore migliora la qualità della vita.

Morbo di Parkinson, un integratore per migliorare la qualità della vita

Per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di Morbo di Parkinson, potrebbe essere utile assumere un integratore, che è risultato efficace in un recente studio italiano pubblicato dalla rivista Neurology e realizzato dalla dottoressa Michela Barichella, a capo della Nutrizione Clinica dell’ASST Gaetano Pini-CTO, e da altri specialisti, come il professore Gianni Pezzoli, Presidente della Fondazione Grigioni e già Direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi del CTO.

L’integratore a base di proteine del siero del latte arricchiti con leucina e vitamina D, insieme a un trattamento di riabilitazione intensiva multidisciplinare, può essere in grado di migliorare la funzione degli arti inferiori e di proteggere la massa muscolare in chi soffre di malattia di Parkinson o Parkinsonismi.

Lo studio è stato condotto su 150 pazienti sottoposti a Mirt, trattamento di riabilitazione multidisciplinare intensivo che unisce fisioterapia e attività personalizzate con tapis roulant, realtà virtuale, stimoli visivi e uditivi. I pazienti erano ricoverati e mangiavano tutti le stesse cose. La dieta è stata poi arricchita con l’integratore alimentare, due volte al giorno.

Gli esperti hanno subito notato dei miglioramenti nei pazienti sottoposti al trattamento: in un percorso di 6 minuti, chi aveva assunto l’integratore aveva percorso 18 metri in più, un 25% in più di distanza. Sono anche migliorati la forza e il tono muscolare. L’integratore è stato aggiungo alla dieta seguita dai pazienti affetti da Parkinson:

I pazienti con questa patologia assumono la levodopa che ha un assorbimento competitivo con le proteine del pasto. Per renderla efficace è necessario che la quota proteica sia spostata alla sera. Quindi, a pranzo carboidrati e vegetali, a cena un secondo piatto come carne, pesce, uova, formaggi e legumi. Inoltre, chi ha il Parkinson spesso soffre di problemi di stitichezza o difficoltà a deglutire, per questo la dieta prescritta deve tener conto anche di questi fattori, nonché della naturale perdita di peso dovuta all’avanzamento dell’età.

Foto Pixabay

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