More e lamponi, il rimedio naturale contro ulcere e gastriti
Ricchi di ellagitannini, questi frutti di bosco contrastano efficacemente l'infiammazione gastrica e possono rappresentare una valida alternativa ai farmaci
I farmaci non sono l’unica soluzione contro ulcere e gastriti. O, almeno, non lo sono per i ricercatori dell’Università di Milano e del Centro Ricerca e Innovazione di San Michele all’Adige, in provincia di Trento, secondo cui il consumo di 150 grammi al giorno di more e lamponi freschi possono essere una valida alternativa o un coadiuvante dei medicinali che aiutano a combattere l’infiammazione gastrica. La loro proposta si basa sui risultati delle ricerche che hanno pubblicato sulla rivista PLoS One, che hanno permesso di attribuire agli ellagitannini, molecole già note per le loro attività antivirali, antiossidanti, antitumorali e utili alla digestione, anche un’azione antinfiammatoria utile per proteggere lo stomaco da questi disturbi.
Gli studi si sono concentrati sulle more della varietà Lochness e i lamponi della varietà Tulameen. I ricercatori di San Michele all’Adige si sono occupati di ottenerne gli estratti e di caratterizzare le molecole presenti al loro interno. I loro colleghi di Milano hanno invece condotto studi in vitro e in vivo per valutarne le potenzialità antinfiammatorie e antiossidanti.
Abbiamo visto i primi effetti positivi contro l’infiammazione gastrica con una quantità di ellagitannini corrispondenti a 150 grammi di more e lampone freschi al giorno
spiegano Urska Vrhovsek e Mario Dell’Agli, fra gli autori dello studio.
Questo importante risultato è stato reso possibile grazie alla strumentazione di avanguardia e alle competenze presenti nella piattaforma di metabolomica del Centro Ricerca e Innovazione che grazie alle tecnologie più avanzate oggi disponibili consente di analizzare nel dettaglio e con velocità i comporti bioattivi presenti negli alimenti
racconta Roberto Viola, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione di San Michele all’Adige.
Ora i ricercatori proseguiranno le loro ricerche studiando le fragole, anch’esse ricche di ellagitannini.
Via | Comunicato stampa
Foto | da Flickr di anokarina