Musica troppo alta, perdere l’udito è l’unico modo per conservarlo
Partecipare a simulazioni di problemi dell'udito aiuta i giovani a capire le conseguenze della cattiva abitudine di ascoltare musica troppo alta
Conoscere le conseguenze di comportamenti potenzialmente dannosi per la salute aiuta ad evitarli. Ne abbiamo parlato poco tempo fa riguardo alle bibite zuccherate e alle sigarette. Tuttavia, nel caso dei danni all’udito causati dall’ascoltare la musica a volume troppo elevato sembra che solo sperimentare in prima persona cosa significhi non sentrici più alla perfezione può far decidere ai più giovani di abbassare il volume del lettore mp3.
Ascoltare musica a tutto volume è un’abitudine talmente diffusa anche al di fuori delle arene per concerti che, spesso, anche sull’autobus o in metropolitana si è costretti ad ascoltare le note che escono dalle cuffie dell’iPod di chi ci siede a fianco. Il maggior rischio associato a questo comportamento non è tanto far innervosire i propri compagni di viaggio, ma danneggiare irreversibilmente l’udito. Basta, infatti, alzare al massimo il volume del lettore mp3 per 6 minuti per rischiare danni irreparabili.
Paul Chang, ricercatore dell’Edith Cowan University (Australia) ha studiato a fondo il problema, rilevando che anche se l’89,6% dei ragazzi sa quali sono i rischi associati a questo comportamento, il 36,1% degli adolescenti e il 44,6% dei giovani adulti regolano il volume del proprio mp3 tra il 50 e il 75% del massimo possibile. E anche se già tra i 12 e i 17 anni il 47,9% dei ragazzi ha avuto modo di tornare a casa da concerti o serate nei pub accompagnati da un fastidioso fischio alle orecchie, il 68,3% degli adolescenti non si è mai preoccupato di utilizzare adeguate protezioni.
Le ricerche di Chang hanno, però, evidenziato che far partecipare i ragazzi a simulazioni di perdita dell’udito o di fischi nelle orecchie aumenta la paura dei danni causati da questo comportamento. Di conseguenza aumentano anche la motivazione a proteggersi dall’eccessivo rumore, la sensibilità nel prevenire l’esposizione eccessiva e l’intenzione di cambiare la cattiva abitudine di ascoltare musica a tutto volume.
Il ricercatore ha spiegato che
i giovani sono molto attivi dal punto di vista sociale e la perdita dell’udito può avere un impatto significativo sulla loro capacità di divertirsi nelle occasioni sociali. Provando cosa significa realmente vivere con questo danno i giovani possono scoprire quanto può essere isolante dal punto di vista sociale, dato che spesso è troppo difficile partecipare a situazioni sociali quando è impossibile seguire una conversazione.
I dettagli della ricerca di Chang possono essere trovati sul sito dell’Edith Cowan University. I suoi risultati sono stati utilizzarti per organizzare Sonic Science, una mostra interattiva che permette ai visitatori di sperimentare cosa significa vivere in un mondo di suoni distorti e poco chiari.
Via | ScienceAlert
Foto | Flickr