Neonati in spiaggia: proteggi la loro salute con i consigli degli esperti
Neonati in spiaggia: i consigli degli esperti dell'Intergruppo Melanoma Italiano per proteggere la salute dei più piccoli anche in vacanza
Neonati in spiaggia, cosa ne pensano gli esperti? È sicuro portare un bambino molto piccolo (di pochissimi mesi) al mare sotto il sole? La risposta a questa domanda, secondo gli esperti dell’IMI, Intergruppo Melanoma Italiano, è no. Almeno fino ai sei mesi di età, un bambino non dovrebbe essere portato in spiaggia, neanche se sistemato nel passeggino e sotto l’ombrellone. Le alte temperature possono infatti nuocere gravemente alla sua salute.
Inoltre, anche l’utilizzo dei filtri solari è sconsigliato in questa fascia di età, per cui – se siete diventati da poco genitori – sarà meglio posticipare di qualche mese le prime giornate al mare insieme ai vostri piccoli.
I membri dell’IMI spiegano infatti che le scottature solari in così tenera età possono aumentare significativamente il rischio di melanoma.
Abbronzatura non vuol dire salute. Anzi, se non si seguono le regole della corretta esposizione si rischia di abbassare le difese immunitarie con danni permanenti alle cellule. E a farne le spese sono i più piccoli.
Neonati in spiaggia: i consigli di sicurezza degli esperti
Dopo aver appurato che i bambini fra 1 e 6 mesi non dovrebbero essere portati in spiaggia, vediamo adesso quali sono i consigli dei membri dell’IMI per i genitori dei bambini più grandicelli.
Gli esperti spiegano che i bambini in spiaggia (e non solo loro) dovrebbero indossare una maglietta, degli occhiali da sole di buona qualità e un cappellino quando si trovano sotto il sole. Non dovrà mancare naturalmente la crema solare, che per i più piccoli dovrebbe garantire una protezione massima (Spf +50).
In ogni caso l’esposizione deve essere lenta e graduale, per un tempo limitato e sempre protetti.
Ignazio Stanganelli, presidente IMI, aggiunge che i bambini con gli occhi chiari possono correre un rischio leggermente maggiore di scottarsi, e lo stesso vale – ma in misura maggiore – per chi ha molti nei e per chi ha una carnagione chiara. In quest’ultimo caso, il rischio rispetto a chi ha una carnagione più scura è persino raddoppiato.
via | Ansa
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