Nuova SARS, salgono a 32 le vittime in Arabia Saudita
Nelle scorse settimane sono stati registrati casi anche in Europa, ma le autorità del vecchio continente non hanno ancora approntato speciali misure preventive
Sale a 32 il numero delle vittime del virus della nuova SARS in Arabia Saudita. A svelarlo sono i dati resi pubblici dal Ministero della Salute saudita, secondo cui tra i decessi registrati vi è anche quello di un bambino di 2 anni. Il monitoraggio della situazione a livello internazionale non ha, invece, rilevato nessun nuovo caso ne’ in Italia, ne’ in Europa.
Da settembre ad oggi sono quasi 40 le persone decedute a causa del virus. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la maggior parte dei decessi è stata registrata in Medio Oriente e in Europa. I Paesi più colpiti risultano, attualmente, gli Stati del Golfo e l’Arabia Saudita, mentre i casi di contagio accertati in Italia restano fermi a 3. Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ricorda però che nelle scorse settimane sono stati registrati alcuni casi e decessi anche in Europa.
Gli Stati del Golfo e l’Arabia Saudita, in particolare, risultano essere attualmente i più colpiti dalla malattia rispetto ad altre regioni, ma alcuni casi e decessi, ricorda Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” sono stati registrati nelle settimane scorse anche in Europa. Restano fortunatamente fermi a tre, sino ad ora, i casi di contagio accertati in Italia.
Proprio alla luce di questa mappa di diffusione dell’infezione negli scorsi giorni le autorità degli Stati Uniti hanno chiesto che vengano messe in atto particolari precauzioni per evitare il possibile contagio durante i viaggi all’estero, soprattutto da parte di quei musulmani che il prossimo mese di ottobre intendono partecipare al pellegrinaggio nei luoghi santi dell’Arabia Saudita. Le autorità europee non hanno ancora predisposto strategie di prevenzione.
L’identikit. Il virus della sindrome respiratoria del coronavirus del Medio Oriente, denominato Mers-CoV, scatena sintomi simil-influenzali che nei soggetti più deboli ed esposti possono trasformarsi in polmonite acuta o in insufficienza renale. Si tratta di un microbo legato al pericoloso virus della SARS che nel 2003 ha causato l’epidemia mondiale che ha portato al decesso di almeno 800 persone.
Via | Comunicato stampa