Obesità e stile di vita, gli italiani sono troppo superficiali
Conoscono le buone regole della dieta mediterranea, ma non le mettono in pratica. E le conseguenze a livello di peso sono evidenti
Quando si tratta di dover combattere l’obesità la prima arma a disposizione di chiunque è un corretto stile di vita. Gli esperti lo hanno ripetuto già talmente tante volte che il messaggio dovrebbe ormai essere chiaro per tutti. In effetti l’indagine promossa da Adi (l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) ha condotto in occasione dell’ultima edizione dell’Obesity Day conferma che la maggior parte delle persone obese o in sovrappeso sa quali sono le sane abitudini alimentari che dovrebbe seguire, ma non le mette in pratica. Gli italiani, in altre parole, si dimostrerebbero superficiali nei confronti dei comportamenti che oltre ad aiutare a mantenere la linea sono fondamentali anche per proteggere la salute.
È come se la maggioranza delle persone intervistate abbia compreso che l’alimento ha lo stesso valore di un farmaco, ma che si sia dimenticata di leggere il foglietto illustrativo con tutte le indicazioni e le controindicazioni del caso, evitando di dosare e porzionare in maniera intelligente tutto ciò che ingerisce.
commenta Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi.
L’indagine ha previsto la distribuzione di questionari in oltre 200 centri di dietetica che hanno aderito all’iniziativa. Il 37% dei 2.000 italiani intervistati in questo modo è risultato obeso, il 32% in sovrappeso, il 28% normopeso e solo il 3% sottopeso. Nonostante questa elevata prevalenza di sovrappeso e obesità in più della metà dei casi le risposte al questionario erano corrette. Il 48% degli intervistati ha ad esempio indicato che la colazione non deve essere saltata.
Quanto emerge da questi importanti risultati pone l’attenzione su una visione del tutto superficiale di quello che caratterizza lo stile di vita e le abitudini alimentari “sane”
sottolinea Fatati, secondo cui i principi della dieta mediterranea di cui tanto si parla sono stati percepiti, ma non vengono messi in pratica.
Possiamo dire di trovarci in presenza di una vera e propria sindrome dell’imbuto
aggiunge l’esperto, spiegando:
tutti hanno sentito parlare della dieta mediterranea, una discreta parte ha cercato di approfondirne gli aspetti, ma solo una minima parte li ha messi veramente in atto.
Per questo Adi vuole cogliere l’occasione per ricordare che lo stile di vita mediterraneo dovrebbe diventare più che un modello di riferimento un vero e proprio modo di vivere. I benefici non sono limitati all’ambito dell’alimentazione, ma anche a quello culturale. Infatti lo stile di vita mediterraneo promuove l’interazione sociale, la condivisione e l’equilibrio.
Per seguire una dieta mediterranea non basta semplicemente consumare alimenti come l’olio di oliva, la frutta o la verdura
sottolinea Fatati.
Bisogna tener conto delle porzioni, dei condimenti, delle tecniche di cucina e soprattutto cosa fondamentale del tempo. Prendersi il giusto tempo a tavola non significa, stare seduti più a lungo e quindi mangiare di più, ma assaporare e gustare i piatti con tutti e cinque i sensi e prestare attenzione a ciò che si consuma. La dieta mediterranea o meglio la via mediterranea a una salutare alimentazione è lastricata di alimenti sani tenuti insieme da comportamenti corretti e costanti nel tempo.
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