Obesità, rischi maggiori per i bambini che dormono poco
Dormire poco aumenta il rischio di obesità infantile? Gli esperti della SIPPS lanciano l’allarme.
I bambini che dormono poco potrebbero andare incontro ad una serie di problemi come irritabilità, astenia, sbalzi d’umore e difficoltà nella concentrazione, ma non solo. Secondo quanto sottolineato dagli esperti della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, sembra infatti che i bambini che non dormono a sufficienza, potrebbero anche essere tendenzialmente più in sovrappeso o obesi. Come confermano numerose indagini, l’igiene del sonno in età infantile, e soprattutto durante l’adolescenza, è molto trascurata, e ciò comporta una serie di conseguenze da non trascurare.
“Oltre alle classiche conseguenze di un ridotto riposo come sbalzi di umore, irritabilità e difficoltà di concentrazione – spiega infatti il Dottor Paolo Brambilla, Coordinatore Gruppo di lavoro della SIPPS “Obesità e stili di vita” – la durata del sonno sembra essere associata a patologie croniche: non solo obesità ed insulino-resistenza ma anche diabete mellito di tipo 2, disturbi cardiovascolari ed aumentata mortalità”.
Secondo diversi studi, coloro che possono essere definiti “short sleepers”, ovvero che non dormono il giusto numero di ore per notte, tendono ad avere un maggiore indice di massa corporea ed una maggiore circonferenza vita rispetto invece a chi dorme il numero di ore di sonno raccomandate dai medici.
Secondo gli esperti, un fenomeno del genere potrebbe essere dovuto a molteplici fattori, come ad esempio ad un aumento della fame, che potrebbe essere provocato da un’alterazione dei neuropeptidi coinvolti nella regolazione dell’appetito, o ancora, chi dorme poco tenderebbe ad essere più stanco e meno attivo durante la giornata, o infine, chi dorme meno ha più tempo a disposizione per mangiare di più, con ovvie conseguenze per il girovita e per la salute.
La conferma arriva anche da uno studio condotto su un campione di 3.311 adolescenti provenienti da 10 Paesi europei (compresa l’Italia), dal quale sarebbe emerso che gli adolescenti che dormivano meno di 8 ore per notte avrebbero manifestato un desiderio maggiore di cibi poco sani e molto calorici, come patatine, hamburger, dolciumi e così via.
Per ovviare al problema, come spiega il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS, è importante “educare fin dai primi anni di vita non solo a corrette scelte alimentari ma anche a corretti stili di vita quali un’adeguata attività fisica ed un’abitudine regolare al sonno sia in termini di qualità che di quantità”.
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