Omeopatia, la medicina dalla parte delle donne
Un'indagine condotta dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna svela l'ampio consenso che i medicinali omeopatici ricevono da parte dell'universo femminile. Ecco cosa è emerso dalla ricerca
In Italia sono più di 9 milioni le donne che hanno utilizzato almeno una volta nella vita i medicinali offerti dall’omeopatia. Un’esperienza giudicata positiva dalla maggior parte delle italiane, che in più della metà dei casi si dichiara molto soddisfatta della scelta. A svelarlo sono i dati di un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) su un campione di 1.000 donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni, i cui risultati sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza stampa sul rapporto delle donne con l’omeopatia che si è tenuta oggi a Milano.
I risultati della ricerca parlano chiaro: il 70% delle donne ha avuto un’esperienza positiva con l’omeopatia, cui si è affidata, nella maggior parte dei casi, per combattere le malattie influenzali e da raffreddamento o per rafforzare le difese immunitarie. Poco inferiore è la quota di donne secondo cui la medicina omeopatica non riceve un riconoscimento adeguato, pari al 65% delle intervistate. Il 37%, invece, muove una critica all’assenza del foglietto illustrativo nella confezione, uno strumento che renderebbe più facile e più efficace l’utilizzo dei medicinali omeopatici.
I medicinali omeopatici sono percepiti come un’opportunità terapeutica nel trattamento di numerose patologie quali influenza, disturbi del sonno e allergie stagionali
ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da.
Sotto la spinta di tale percezione l’integrazione fra omeopatia e allopatia [la medicina basata sui farmaci “tradizionali”, ndr] si sta rafforzando anche in altri ambiti. È il caso per esempio dell’oncologia, dove i preparati omeopatici sono utilizzati a supporto nel mitigare gli effetti collaterali delle cure antitumorali e aiutare a migliorare la qualità di vita del paziente.
A confermare quanto i medicinali omeopatici, benché considerati essenzialmente dei prodotti naturali, sia messa da chi ne fa uso sullo stesso piano dei farmaci tradizionali vi è il fatto che la loro assunzione avviene su consiglio di una figura medica o del farmacista.
I dati che raccogliamo ogni giorno dietro il banco della farmacia confermano quanto emerso da questo ampio ed accurato studio
ha commentato Manuela Bandi, componente del Consiglio Direttivo di Federfarma Lombardia.
Sicuramente sono soprattutto le donne ad avvicinarsi all’omeopatia e lo fanno tramite un consiglio mirato che normalmente arriva dal farmacista per le patologie più lievi e dal medico per le terapie più complesse o croniche.
Questo dipende in gran parte dal fatto che raramente l’omeopatia viene approcciata per l’automedicazione, ma richiede una conoscenza approfondita del prodotto ed ancor di più un’analisi della persona, la quale deve essere disposta a descrivere i sintomi del momento ma anche le sue caratteristiche peculiari. Questo atteggiamento appartiene da sempre al mondo femminile, che si fa inoltre carico degli altri, siano essi genitori anziani, mariti o figli.
Questo ‘viaggio’ nell’omeopatia, da chiunque sia compiuto, porta migliori risultati se fatto indirizzati da una mano esperta e di fiducia: in questo senso, la farmacia, grazie alla diffusione capillare sul territorio ed il suo personale oggi sempre più preparato ed attento, vuole essere un ottimo ‘compagno’ al quale rivolgersi.
In questo panorama, le aziende del settore omeopatiche si sentono chiamate ad un impegno maggiore nel rispondere alle esigenze manifestate dai pazienti.
Come azienda leader mondiale nella produzione di medicinali omeopatici questi dati ci incoraggiano a proseguire nel nostro impegno nei confronti delle donne, rispondendo sempre meglio alle loro aspettative ed esigenze
ha precisato Silvia Nencioni, Presidente e Amministratore Delegato di Boiron Italia.
In primis c’è quella di trovare indicazioni terapeutiche e posologia sul foglietto illustrativo delle specialità omeopatiche, informazioni che, fino ad oggi, in Italia non è possibile riportare. È importante proseguire su questa strada anche perché, come ci confermano i dati di quest’indagine, i medicinali omeopatici sono ben presenti nelle abitudini di acquisto delle donne italiane.
Via | O.N.Da