Osteoporosi pediatrica, presto una terapia per i bambini

L’osteoporosi è nota per essere una malattia che colpisce le ossa in età avanzata o nelle donne con l’arrivo della menopausa. Purtroppo, esiste una forma rara, l’osteoporosi pediatrica, che colpisce i bambini e che influenza la loro crescita. La ricerca sta facendo grandi passi avanti in questo campo e potrebbe esserci presto un trattamento. [related layout=”left” permalink=”http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/555186/osteoporosi-il-calcio-non-protegge-le-ossa-degli-anziani”][/related]

Si sta valutando, infatti, la possibilità di disattivare una

proteina

del recettore osseo che può potenzialmente trattare la malattia senza influenzare la crescita ossea. Questa nuova prospettiva viene da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Bone, e ha la firma degli studiosi dell’Università di Hokkaido.

Gli adulti sono comunemente trattati per l’osteoporosi con i bisfosfonati, farmaci che rallentano l’attività delle cellule osteoclasti (che distruggono l’osso recuperando i sali), consentendo alle cellule osteoblasti (che invece formano le ossa) una migliore possibilità di lavorare efficacemente. Esiste un rischio, pericoloso per i bambini, perché i bifosfonati possono influenzare negativamente lo sviluppo delle ossa.

Proprio su questa base, i ricercatori giapponesi hanno scoperto – operando con test su animali – che l’inibizione di una proteina del recettore osseo potrebbe aiutare a trattare l’osteoporosi nei bambini senza compromettere la crescita stessa delle ossa. Il team ha scoperto che l’inibizione attraverso un anticorpo del recettore Siglec-15 (che regola la produzione degli osteoclasti) nelle ossa crescenti dei ratti giovani aumentava la massa e la forza ossea senza comprometterne la crescita.

Published by
Valentina Rorato