La pandemia ha senza dubbio cambiato la vita di ognuno di noi. Oggi più che mai ci troviamo “costretti” a mettere in atto comportamenti che fino ad alcuni mesi fa neanche prendevamo in considerazione, ma a quanto sembra l’emergenza coronavirus ha avuto un impatto profondo anche e soprattutto per le persone che soffrono di ansia.
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A spiegarlo sono gli autori di una ricerca pubblicata sulle pagine del Journal of General Internal Medicine, secondo cui sin dall’inizio della pandemia da COVID-19 le persone con ansia e depressione avrebbero smesso di fare una cosa molto importante.
Secondo quanto emerso dallo studio condotto su ben 73.000 adulti statunitensi, pare infatti che chi soffre di queste particolari condizioni tenderebbe a ritardare le cure mediche (o ad annullarle del tutto) per paura di doversi recare in ospedale o negli studi degli specialisti.
I risultati del nostro studio sono allarmanti dato che ritardare le cure mediche può avere importanti esiti negativi sulla salute a breve e lungo termine, a seconda della condizione,
spiegano giustamente gli autori, aggiungendo che per arginare questo preoccupante fenomeno è innanzitutto importante
Il 65% dei partecipanti ha riferito di essere nervoso e ansioso, il 56% ha ammesso di non essere in grado di fermarsi o di controllare la propria preoccupazione, il 53% racconta di avere poco interesse o piacere nel fare le cose e il 52% ha riferito di sentirsi giù, depresso e senza speranza. Insomma, a causa della pandemia sempre più persone
Foto di zhugher da Pixabay
via | ScienceDaily