Paolo Palumbo, a Sanremo 2020 il cantante affetto da SLA
Il rapper Paolo Palumbo, malato di Sla, sale sul palco del Festival di Sanremo 2020 con parole toccanti.
Paolo Palumbo a Sanremo 2020 porta la sua canzone, ma anche il racconto della sua malattia. Il rapper di Oristano, classe 1997, si è esibito sul palco dell’Ariston con il brano Io sono Paolo, da lui scritto insieme al rapper Cristian Pintus, noto come Kumalimbre. Canzone che era stata presentata a Sanremo Giovani, ma che non era stata scelta per accedere alla fase finale del concorso. Amadeus, però, ha deciso di chiamarlo comunque sul palco, partecipando con il suo brano e la sua storia alla seconda serata del Festival di Sanremo 2020.
Paolo Palumbo è nato a Oristano, in Sardegna, nel 1997. Sin da giovane ha sempre amato la cucina: il suo sogno era studiare all’Accademia di Gualtiero Marchesi, per diventare uno chef. A 17 anni, però, la diagnosi che ha cambiato per sempre la sua vita. Nel 2016 h a scoperto di essere malato di sclerosi laterale amiotrofica. Una condizione difficile da accettare, ma che lui da allora affronta con l’aiuto del fratello Rosario, le sue braccia e le sue gambe, e con l’aiuto della sua famiglia.
È riuscito a iscriversi comunque all’Accademia di cucina e continua a coltivare i suoi sogni. Come quello di cantare. Per questo si è iscritto con la canzone Io sono Paolo alle selezioni di Sanremo Giovani. E anche se non è stato scelto per la selezione finale, Paolo è salito sul palco dell’Ariston, nella secoda serata del Festival della Canzone Italiana.
Dopo l’esibizione, resa possibile grazie a un riproduttore vocale sonoro che gli permette anche di comunicare, ha deciso di lanciare un messaggio che parla della sua storia, della sua malattia, di chi gli è accanto ogni giorno e lo aiuta ad affrontare la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta che lentamente ma inesorabilmente porta alla paralisi dei muscoli volontari e, in seguito, anche di quelli respiratori.