Pap test, quali infezioni rileva?
Pap test, quali infezioni rileva oltre le possibili anomalie delle cellule della cervice uterina che possono denotare candida o vaginite.
Il pap test è un esame diagnostico molto utile per la prevenzione del tumore del collo dell’utero. Piuttosto semplice, dura alcuni minuti, consiste nel prelievo delle cellule che si sfaldano continuamente dal collo dell’utero e può essere eseguito, nell’ambito di una comune visita ginecologica, da parte dello stesso ginecologo. Appena fastidioso, non è invasivo. Ma quali sono le infezioni e le malattie rilevate dal pap test?
A cosa serve il pap test
Il pap test è un alleato concreto nella prevenzione di malattie piuttosto serie che possono colpire il sesso femminile. In via generale, consente di individuare la presenza di anomalie delle cellule cervicali. Quelle stesse anomalie che possono potenzialmente precedere – e di molto – la comparsa di un tumore. Anticipo che permette di poter combattere efficacemente tali malattie senza dover arrivare ad una rimozione dell’intero utero, ma solo di una sua parte e, naturalmente, di allungare la vita di chi ne è colpita.
Da non sottovalutare, il pap test – anche se di routine – non andrebbe mai saltato. Se l’esito dell’esame è negativo, significa che il campione di cellule è normale o che non ci sono anomalie che lascino presupporre segni di infezione.
Pap test, quali sono le malattie rilevabili
Come anticipato, il Pap test è un esame di screening che ha la funzione di valutare la normalità delle cellule della cervice uterina. O, in caso contrario, lesioni non ancora di tipo tumorale, ma che sono potenzialmente a rischio di sviluppare il cancro. Oltre che per l’effettiva prevenzione del carcinoma della cervice uterina, il Pap test può fornire indicazioni circa alterazioni ormonali, infiammazioni, infezioni da batteri, da funghi (come la candida), da trichomonas (responsabile della vaginite) o da virus nella vagina o nella cervice uterina.
In base alle eventuali infezioni vaginali (e, naturalmente, al tipo di agente infettante), il ginecologo valuta se opportuno prescrivere una terapia a base di ovuli, lavande, pastiglie alla quale eventualmente sottoporre anche il partner.
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