Parkinson, diagnosi precoce grazie a un esame del sangue
I ricercatori dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi di Milano hanno studiato una diagnosi precoce del Parkinson tramite esame del sangue
Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa e progressiva, progredisce lentamente ma purtroppo non esiste una cura. La diagnosi precoce del Parkinson non è affatto semplice e spesso si scopre la malattia dopo molti anni di disturbi. I ricercatori dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi di Milano hanno pubblicato uno studio per la diagnosi precoce sulla rivista Neurobiology of disease.
Ad oggi, la diagnosi precoce di Parkinson è possibile solo con un complesso prelievo di liquor o con una costosa analisi di risonanza nucleare. Strade non sempre percorribili e che si prescrivono in presenza di sintomi gravi.
Parkinson diagnosi precoce
I ricercatori dell’IRCCS Fondazione Don Gnocchi hanno isolato e analizzato nel sangue gli esosomi neurali, che sono delle piccole vescicole rilasciate dalle cellule di persone affette dal Parkinson.
Tramite l’analisi di questi esosomi, i ricercatori sono riusciti a isolare un profilo molecolare che definisce la Malattia di Parkinson. Lo studio è stato fatto dai ricercatori del Laboratorio di Medicina molecolare e Biotecnologie e dal Centro Parkinson.
Il profilo molecolare che evidenzia il morbo Parkinson si riconosce per l’aumento della proteina α-sinucleina oligomerica e la diminuzione delle proteine SNARE VAMP-2 e sintaxina-1, coinvolte nel rilascio dei neurotrasmettitori. In pratica la proteina α-sinucleina oligomerica si accumula nelle cellule cerebrali e ne provoca la distruzione.
La dottoressa Cristina Agliardi ha spiegato: “I risultati sono innovativi e importanti poiché offrono la possibilità di creare futuri test diagnostici sul sangue. Questo permetterebbe interventi tempestivi e mirati che aiuterebbero a rallentare il decorso della malattia”.
via | repubblica