Parto cesareo, cos’è quando è consigliato
Il taglio cesareo per il parto è un vero e proprio intervento chirurgico per estrarre il feto: come avviene e perché farlo.
Si sente parlare molto spesso di “parto cesareo” o “taglio cesareo“, soprattutto in relazione al numero di bambini nati in Italia negli ultimi anni: infatti è ancora frequente la nascita per parto cesareo, che viene scelto soprattutto nelle cliniche private per una forma di presunta comodità. I dati del Ministero della Salute registrano un numero stabile di questa tipologia di parto, anche se in il cosiddetto parto naturale è ancora il prediletto per far nascere un bambino.
Il parto cesareo è in realtà un vero e proprio intervento chirurgico, per questo non andrebbe sottovalutato: ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, oltre a portare complicazioni notevoli per la madre.
Il taglio cesareo viene effettuato sotto anestesia: solitamente si sceglie tra anestesia subaracnoidea, anestesia epidurale o anestesia generale, che viene somministrata nei casi più urgenti quando le condizioni della madre e del bambino possono presentare rischi per la vita. Nei primi due casi la donna resta sveglia e cosciente durante il parto cesareo e può seguire la nascita senza sentire il dolore dall’addome in giù, mentre con l’anestesia generale viene fatta addormentare completamente.
Dopo la preparazione il ginecologo procede al taglio dell’addome e dell’utero per l’estrazione del bambino: ad oggi sono due le tecniche più avanzate per il parto cesareo, la Stark e la Pfannenstiel, che lasciano cicatrici minime rispetto a quelle degli anni passati. Il taglio viene suturato con alcuni punti che andranno rimossi dopo qualche giorno e la degenza in ospedale è minima, senza complicazioni se si presta attenzione alla ferita e la si copre con una garza. Utile anche indossare una guaina per facilitare la postura e non far “tirare” i punti.
Il cesareo si può programmare in caso di gravidanze difficili, laddove è più difficile che i bambini nascano in modo naturale. Solitamente si opta per questa pianificazione in caso di gravidanze gemellari, quando la posizione del bambino è podalica (con i piedi rivolti in basso) o di fianco. Anche se la madre ha il bacino stretto o il bambino non segue ritmi di crescita stabiliti, il ginecologo può decidere di programmare un cesareo per evitare lunghe ore di travaglio e complicazioni dell’ultimo minuto.
Il parto cesareo è consigliato solitamente in situazioni d’emergenza che si presentano al momento della scadenza del termine di gestazione o durante gli ultimi mesi di gravidanza: se possono compromettere la salute del bambino (si parla di “sofferenza fetale”) o della madre, si procede al cesareo d’urgenza per far nascere il piccolo senza rischi.
Via | Guidaconsumatore, Bimbisaniebelli
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