Benessereblog Alimentazione Patatine, che cos’è l’acrilammide e quali aziende non rispettano i limiti

Patatine, che cos’è l’acrilammide e quali aziende non rispettano i limiti

Attenzione all’acrilammide una sostanza pericolosa contenuta nelle patatine e non solo.

Patatine, che cos’è l’acrilammide e quali aziende non rispettano i limiti

Le patatine sono gustose, appetitose e quando si inizia a mangiarle, difficilmente si resce a fermarsi. Il segreto? Sapore e croccantezza. Sono però pericolose per la salute, non solo perché innalzano i livelli di colesterolo, ma perché contengono una sostanza potenzialmente tossica, l’acrilammide.

Che cos’è? Questa sostanza si forma per le alte temperature durante i processi di frittura, di cottura al forno o alla griglia, come “conseguenza di specifiche reazioni chimiche che coinvolgono gli zuccheri e gli amminoacidi, i mattoni delle proteine (principalmente l’asparagina libera), all’interno delle complesse ed ancora in parte poco conosciute reazioni di Maillard”. Questa sostanza e il suo prodotto metabolico principale, ossia la glicidammide, possono avere carattere neurotossico, genotossico e cancerogeno.

Non si trova solo nelle patatine, ovviamente, anche se le chips e quelle a bastoncino sono le più pericolose. Attenzione anche a caffè, biscotti, pasticcini, pane bianco, panini, crostini e altri alimenti. Dallo studio ABR è emerso che 3 marche su 6 della grande distribuzione non rispetto i limiti consigliati dalle Linee Guida europee dell’EFSA.

Quali sono queste marche? Amica Chips Eldorada, Crocchias classiche terranica e Carrefour classiche, mentre promosse le Lays classiche senza glutine, Patasnack classica senza glutine e San Carlo 1936 (i dati riguardano dicembre 2016).

A seguito di alcune precisazioni su uno dei marchi citati, questo è l’aggiornamento dell’agenzia Agi del 13 ottobre 2017:

Rispetto dei parametri EFSA relativi alla presenza di acrilammide nelle patatine Eldorada di Amica Chips S.p.A. oggetto dello studio del Laboratorio ABR, la stessa società ha comunicato ad AGI la non rispondenza a quei valori come dimostrano altre analisi compiute a dicembre 2016 e poi successivamente, che invece attestano l’assoluto rispetto dei parametri indicati dalle linee guida per il prodotto in questione.

Via | Agi

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